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Cultura | 05 ottobre 2023, 14:24

Il Requiem di Verdi apre la stagione musicale di Varese

Il 27 ottobre alle 20,30 nella Basilica di San Vittore prenderà il via il primo appuntamento della prestigiosa rassegna, presentata oggi a Palazzo Estense: sette i concerti in cartellone, si chiude il 16 aprile

Il Requiem di Verdi apre la stagione musicale di Varese

Un’orchestra di giovani talenti e un direttore dal grande carisma sulle spalle di due giganti, Alessandro Manzoni e Giuseppe Verdi, insieme per il concerto d’avvio della XXIV Stagione Musicale comunale, presentata questa mattina alla Sala Matrimoni del municipio. Il 27 ottobre alle 20,30 (orario d’inizio di tutti i concerti), infatti, nell’ormai consueta sede della Basilica di San Vittore, l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Milano e il Colsper, Coro Lirico Sinfonico di Pama e dell’Emilia-Romagna di Francesca Tosi, diretti da Pietro Mianiti, saranno i protagonisti della “Messa di Requiem” che Verdi compose per onorare la memoria di Manzoni, scomparso il 22 maggio 1873, ed eseguita un anno dopo nella chiesa di San Marco a Milano con il suo autore alla direzione e ben 230 interpreti, tra coristi e orchestrali.

 

«A Varese arriveremo a 120, più naturalmente i quattro solisti, è un privilegio poter eseguire per la prima volta in città quest’opera gigantesca, a cui Verdi tenne moltissimo, tanto da descrivere perfino in una lettera la disposizione di coro e orchestra, quasi uno di fronte all’altra, nella grande chiesa di San Marco. Ma il Requiem non è l’unico lavoro che presenteremo per la prima volta a Varese: parlo della Messa in si minore di Bach, il 18 marzo, con il Kammerchor e la Barockorchester di Stoccarda, e dell’appuntamento del 15 febbraio con l’Orchestra Sinfonica di Milano diretta da Emmanuel Tjeknavorian impegnata nel Preludio e Morte di Isotta dal “Tristano e Isotta” di Wagner, e in due brani di Richard Strauss», ha spiegato Fabio Sartorelli, direttore artistico della Stagione, arrivata alla XXIV edizione.

 

Con la novità dell’ingresso per due anni come main sponsor della Fondazione Unione Banche Italiane per Varese, rappresentata dal suo presidente, Antonio Bulgheroni, accanto ad altri benefattori privati e al comune di Varese. La Stagione musicale comunale ha cambiato pelle anche per colpa (o per merito) del covid, che ha costretto gli organizzatori a muoversi dal Salone Estense, troppo a rischio contagi, alla più grande Basilica, contando sull’entusiastico assenso di monsignor Panighetti, mettendo in soffitta i concerti cameristici e dando spazio alla grande orchestra, come ai tempi del glorioso e mai dimenticato “Autunno sinfonico” al Palazzetto. 

 

Quest’anno ci saranno sette appuntamenti, e dopo il Requiem ecco il 24 novembre il pianista Alessandro Taverna, che l’“Indipendent” di Londra ha giudicato l’erede diretto dell’incommensurabile Arturo Benedetti Michelangeli, con l’Orchestra dell’Accademia del Teatro alla Scala, diretta, e questa è una bella notizia, dal varesinissimo Giovanni Conti, ventisettenne talentuoso con studi e residenza in Germania a Mönchengladbach, discendente da una vera e propria dinastia di musicisti. Poi intermezzo barocco il 5 dicembre con Coro e Orchestra Ghisleri diretti da Giulio Prandi impegnati nel Gloria di Vivaldi e nel Dixit Dominus di Händel, quindi di nuovo l’OSCoM con Pietro Mianiti e il violinista Marc Bouchkov, con il Concerto in mi minore per violino e orchestra op. 64 e la Sinfonia n. 4 in la maggiore “Italiana” di Felix Mendelssohn Bartholdy. 

 

Concerto finale il 16 aprile, ancora con Pietro Mianiti alla testa dell’Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Milano e un repertorio decisamente poco “sacro”: “Un americano a Parigi” di George Gershwin, il “Bolero” di Maurice Ravel e le Symphonic Dances da “West Side Story” di Leonard Bernstein. In attesa del teatro che prima o poi verrà, come ha chiosato il sindaco Davide Galimberti, la grande musica sosta ancora a Varese. 

Mario Chiodetti

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