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Territorio | 04 ottobre 2023, 14:30

VIDEO. Storia, arte, cultura, curiosità e aneddoti tra i pannelli della mostra sul Rinascimento dei bambini

Ha riscosso successo l’esposizione allestita alla casa di accoglienza “L’albero della vita” di Olgiate Olona: più di cinquecento gli studenti e un centinaio i visitatori

VIDEO. Storia, arte, cultura, curiosità e aneddoti tra i pannelli della mostra sul Rinascimento dei bambini

“Non è solo un luogo di storia, ma di storie: storie più piccole, ma altrettanto affascinanti. Storie delle centinaia di migliaia di bambini che sono passati tra quelle mura”. Così il Papa esordiva nel 2019 nel discorso all’istituto fiorentino degli Innocenti. E quale luogo migliore della casa di accoglienza mamma-bambino “L’albero della vita” di Olgiate Olona poteva ospitare una mostra (Il Rinascimento dei bambini) che desse voce a quei bimbi poco fortunati, orfani o con genitori poverissimi che hanno trovato un luogo di affido proprio nella bella struttura progettata da Brunelleschi agli inizi del 1400?

E l’esposizione, curata dal Centro Aiuto alla Vita di Busto Arsizio, la Cooperativa Rezzara e la Cooperativa Primi Passi, e portata anche al meeting di Rimini nel 2019, ha riscosso notevole interesse tra i più piccoli di Olgiate, Busto Arsizio e anche Legnano. Sì perché quei pannelli che impreziosiscono il cortile e una saletta dell’Albero della vita non sono sfuggiti all’attenzione di una trentina di scuole di ogni ordine e grado appunto di Olgiate, Busto e Legnano e nemmeno a un centinaio di adulti che da venerdì sera, giorno dell’inaugurazione con la curatrice Mariella Carlotti, hanno arricchito il proprio bagaglio culturale.

Passeggiando tra i pannelli hanno potuto imparare come si viveva all’interno della struttura, la sua storia, visionare l’archivio dove erano contenute le storie di ogni piccolo, gli stendardi dipinti per l’istituto, le attività. Non solo anche lo stile architettonico obbediente al principio del numero perfetto. (VIDEO).

«Si tratta di una struttura che offre un’impressione di leggiadria e respiro – spiega Luigi Magnoli uno degli organizzatori – situata a due passi dalla cattedrale di Firenze. La piazza si è poi conformata allo stile dell’ospedale. Che dal 1445 al 1875 ha offerto ospitalità a 500mila bambini. Mi piace parlare di affido, non di abbandono: ricordiamo che in quel tempo la mortalità era elevatissima e i bimbi erano affidati a queste strutture perché o avevano perso entrambi i genitori o erano figli di persone poverissime».

Non si trattava di un istituto religioso, tutti erano stipendiati con soldi ricavati da donazioni, commercio di prodotti coltivati nelle tenute terriere. Persino le balie erano pagate e addirittura qualche balia preferiva affidare il proprio figlio a un’altra nutrice e offrire il latte ai bimbi dell’istituto perché pagata meglio. Ma questa è solo una delle tante curiosità che si leggono. Significativa anche la finestrella da cui erano fatti passare i neonati con tanto di scritta significativa: “Questa fu per quattro secoli fino al 1875 la ruota degli innocenti, segreto rifugio di miserie e di colpe alle quali perpetua soccorre quella carità che non serra porte”.

Ogni bimbo non era un numero, ma a ognuno era assegnata una medaglietta e la sua storia era scritta e memorizzata. Tutti erano accolti come in una grande famiglia, si chiamavano fratelli e per questo erano proibiti i matrimoni tra gli ospiti. Cessata l’attività di accoglienza, l’istituto diventa quindi una scuola per infermieri e oggi è sede di uffici Unicef e problematiche dell’infanzia.

Laura Vignati

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