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Basket | 04 ottobre 2023, 22:21

IL COMMENTO DI FABIO GANDINI - Varese, un’adolescente che si guarda allo specchio e non si piace. Ma non è brutta, è corta

La neopromossa Pistoia manda tutti a un passo dallo psicodramma a Masnago. Calma. Questa Openjobmetis non è ancora una squadra, ma potrà diventarlo e non essere per nulla male, pur senza assomigliare a quella dello scorso anno. Ciò che non lascia dormire sonni tranquilli è altro…

L'esultanza di Gabe Brown (foto di Fabio Averna)

L'esultanza di Gabe Brown (foto di Fabio Averna)

Una squadra rodata, che ha mantenuto almeno in parte l’ossatura tecnica e soprattutto l’allenatore di un’annata vincente (seppur in A2), forse tra le più umili del lotto, ma in realtà dotata di un paio di elementi pescati sul mercato non così malvagi (il “nanetto” Moore, sicuramente, e il centro Ogbedie). 

Questa è Pistoia, e tanto è bastato a farci vivere un mercoledì sera a tratti psico-drammatico, pauroso di quella paura che deriva dall’insoddisfazione, pessimista che Leopardi levati e da anziani che guardano il cantiere che si estende sotto i loro rugosi occhi ed esclamano: «…eh… Le case non le fanno più su come una volta…».

Calma.

Calma, perché i problemi ci sono e non sono pochi. Calma, perché questa Varese non è ancora una squadra, ma se riuscirà a diventarlo - insistiamo - potrà non essere così banale. 

Il primo, autentico errore, sarebbe quello di fare paragoni con la Openjobmetis di Matt Brase, come i vecchietti di cui sopra. Se assomigliarvi è l’obiettivo, siamo lontanissimi dal raggiungerlo e, a prima vista, mancano pure gli interpreti per riuscire a recitare lo stesso film.

Se, invece, a nostro giudizio molto più correttamente, si accetterà di costruire uno spettacolo diverso ma che punti a essere comunque foriero di buoni risultati, allora serve tempo. E pure un pizzico di fiducia.

Oggi Varese è un’adolescente brufolosa che si guarda allo specchio e non si piace, non si conosce, non si vuole. Fuori di metafora, oggi Varese ha quattro punte di un diamante che però non si è ancora cristallizzato: ha Cauley-Stein, prima molle come un fico (forse è questo il vero bug del suo sistema operativo…), poi arioso quando arriva il diktat di Bialaszewski di giocare il pick and roll e i biancorossi iniziano a farlo in maniera quasi bulimica; Hanlan, una guardia costretta a fare il playmaker per mancanza di alternative, necessità che ne sporca la classe da bomber puro; McDermott, stavolta non da copertina dopo le scorpacciate del pre-campionato, ma giocatore totale che della copertina - in fondo - non ha nemmeno bisogno; Moretti, tre quarti a lottare con i falli e con un gioco che non fluisce, non lo cerca, non lo arma, poi uomo solo al comando e match winner.

Piangere oggi per aver rischiato di perdere contro una neopromossa in casa - non tenendo peraltro nemmeno conto che 4 elementi del roster erano all’esordio assoluto in Europa se non si conta la Coppa e cinque all’esordio assoluto nel massimo campionato italiano - pare stupido davanti alla possibilità di cogliere invece una sfida che potrebbe essere intrigante.

I problemi sono altri, piuttosto. 

Tredici rimbalzi offensivi lasciati agli avversari. Su questi Pistoia ha costruito il suo quasi ratto a Masnago. Brown, che pure ha giocato più che discretamente rispetto alle partite di settembre, non ha ancora lo spessore né la dimensione per aiutare Cauley-Stein: chi le prende allora le carambole, chi protegge la nostra area?

La difesa. Visto che non si giocherà, molto probabilmente, solo per segnare un punto in più degli avversari, occorre mettersi il cuore in pace: quest’anno bisogna difendere. La macchia nera di questa prima recita non sta nel fatto di aver fatto fatica contro una neo-promossa, ma nel fatto di aver subito sotto le plance una quantità di canestri evitabili, una sporta di alto-basso fotocopia e di giochi a due da una contendente che non aveva nemmeno uno dei suoi lunghi simbolo e titolari.

E infine: Bialaszewski pare già aver battezzato la sua panchina. Woldentensae a parte, 14 minuti Shahid, 8 Ulaneo, 6 Librizzi, zero gli altri…

La Varese 2023/2024 non è corta: è cortissima. E giocherà due competizioni.

Questo, solo questo, oggi, non ci lascia dormire sonni tranquilli.

Fabio Gandini


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