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| 19 settembre 2023, 16:08

I lampioni di Richino Castiglioni tornano nel centro di Busto

La rimozione dei lampioni del noto architetto si era trasformata in un vero caso politico. Ora verranno rifatti, in quanto quelli degli anni Novanta erano ammalorati, e riposizionati in piazza San Giovanni e in piazza Santa Maria

I lampioni di Richino Castiglioni tornano nel centro di Busto

La rimozione dei lampioni di Richino Castiglioni dalle piazze e dalle vie del centro storico di Busto Arsizio si era trasformata lo scorso anno in un vero caso politico.
Ora la querelle sembra giunta a un punto di svolta: i lampioni del noto architetto torneranno in piazza San Giovanni e in piazza Santa Maria, come richiesto dalla Soprintendenza.

La notizia è arrivata nel corso della conferenza stampa convocata a Palazzo Gilardoni per fare il punto sull’illuminazione pubblica in città (leggi qui).
A dirlo sono stati il sindaco Emanuele Antonelli e il direttore generale di A2A Illuminazione Pubblica Federico Mauri, i quali hanno spiegato che i lampioni verranno realizzati ex novo, poiché quelli risalenti ai primi anni Novanta erano ammalorati.

«Avevamo ottenuto il via libera della Sovrintendenza per la rimozione – spiega Mauri –. E durante i lavori abbiamo visto lo stato corrosione avanzata, che li rendeva pericolosi. Abbiamo però percepito che erano cari alla cittadinanza, così ci siamo proposti di rifare quelli di piazza San Giovanni».
Ora si attende il nuovo benestare della Soprintendenza. Sei lampioni fedeli al progetto del Castiglioni torneranno in piazza San Giovanni a carico di A2A. Circa il doppio, invece, in piazza Santa Maria. Nel secondo caso saranno sempre gli addetti della società che gestisce l’illuminazione di Busto a eseguire i lavori, che saranno però a carico del Comune.

Il caso aveva fatto molto rumore, con le proteste del figlio di Richino, l’architetto Stefano Castiglioni, e l’intervento dell’Ordine degli Architetti di Varese. Se n’era discusso animatamente anche in Consiglio comunale, con il sindaco Antonelli che aveva spiegato come la Soprintendenza avesse autorizzato la sostituzione dopo un sopralluogo. Un anno e mezzo più tardi, nel settembre del 2022, era però pervenuto «il provvedimento di parziale annullamento della precedente autorizzazione».

R.C.

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