Una foto che lo ritrae assorto nell’ascoltare le spiegazioni del coach e sotto una didascalia. Tanto semplice quanto incisiva: «Quando trovi un allenatore che crede nelle tue possibilità… tienitelo stretto fin quando puoi! È una cosa così rara!».
Firmato Willie Cauley-Stein, il giocatore copertina della Pallacanestro Varese 202/2023, il colpo di mercato, l’atleta che - per pedigree, fama e potenzialità applicate al basket italico dopo 400 e passa partite da NBA - fa sognare i tifosi di vivere una stagione ricca di vittorie e soddisfazioni.
È un comunicatore l’ex Sacramento Kings: il suo profilo Instagram è sempre attivo e ha più di 500 mila follower. Ma se il primo post dedicato alla sua esperienza varesina era arrivato più che altro a elogiare un aspetto ambientale del contorno (più precisamente la possibilità di giocare a golf, grande passione di Cauley-Stein, in un bellissimo campo come quello di Luvinate e in compagnia di un compagno di eccezione come Toto Bulgheroni) quello odierno sopra descritto è espressamente dedicato al parquet e a uno degli aspetti più importanti e più ininfluenti di una stagione: il rapporto tra un giocatore e una guida tecnica.
Le parole del centro per coach Tom Bialaszewski sono al miele. E sono significative, foriere di un bouquet di sensazioni positive che costituiscono la conditio sine qua per una rapida integrazione e della voglia di non lesinare impegno e attaccamento alla causa.
Un post del genere, infine, scritto da uno che in carriera ha giocato per “nomi” come George Karl, Steve Kerr e Rick Carlisle, ovvero dei santoni della pallacanestro americana, è anche una piccola stella da appuntarsi al petto. Per Bialaszeski e per tutta Varese.