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Busto Arsizio | 15 settembre 2023, 16:26

“La madre”, la materia come rievocazione dei ricordi. La mostra di Stefania Pellegatta nella sua Busto

Nel suo “nido”, l’artista allestisce la propria mostra, omaggio alla figura materna e ai ricordi. L’inaugurazione sabato 16 settembre al Palazzo Marliani Cicogna

“La madre”, la materia come rievocazione dei ricordi. La mostra di Stefania Pellegatta nella sua Busto

I legami e ricordi, due temi tanto cari all’essere umano, perfettamente rappresentati nel progetto artistico “La Madre” di Stefania Pellegatta, che domani - sabato 16 settembre - verrà inaugurato alle ore 16 a Palazzo Marliani Cicogna di Busto Arsizio, dove sarà visibile fino al 15 ottobre.
Per l’occasione, interverrà anche il poeta Gianluca Regondi.

La mostra si colloca nell’ambito del progetto “Uno Spazio per l’Arte”, ma è soprattutto la realizzazione di un sogno per la sua ideatrice, che torna nel suo “nido”, Busto Arsizio, per esporre una mostra tanto personale e ricca di emozioni.

«Stefania Pellegatta non è solo un’artista italiana che ormai ha una visibilità e una notorietà anche all’estero - sottolinea Manuela Maffioli, vicesindaco e assessore alla Cultura - ma ha una caratteristica che la rende ancora più speciale ai nostri occhi: è bustocca.
Quanti talenti questa città! Quanti talenti nel campo dell’arte, nel campo della letteratura, nel campo della musica - e in molti altri campi - questa città ha la fortuna di poter vantare! Io credo che Busto sia una città fortunata perché può vantare tanta virtù, tanto valore, tanto talento in ambito culturale. Ma credo che sia anche una città che è in grado di riconoscerli, di supportarli, di valorizzarli e di esportarli».

Lo spazio delle mostre temporanee al Palazzo Cicogna richiama tanti artisti, anche stranieri, ma per quelli bustocchi c’è un’emozione in più.

«Sono veramente onorata di esporre nella mia città, in questo monumento - afferma Stefania Pellegatta -. Non è stato difficile studiare questo percorso espositivo, ma è stato difficile semplificare tutto quello che io avevo dentro. È un lavoro dedicato a mia madre, ma anche a tutte le madri. È cominciato tutto da un nido, che è stato trovato in provincia di Novara».

Proprio dal territorio di Novara, dove l’artista ha trascorso parte della sua giovinezza, provengono alcuni materiali e oggetti della mostra, che non sono, però, i soli protagonisti. Il percorso intende infatti coinvolgere tutti i sensi, grazie anche a suoni e profumi, in modo da rievocare il più possibile i ricordi, legati alla madre, ma anche al territorio, al “nido”.

Nel progetto di Stefania Pellegatta, tutti gli elementi si legano tra loro per tessere la tela della memoria: nidi, cornici, numeri, seta, quadri, disegni, video, odori, musica, oggetti trovati nei mari e nei fiumi, reperti di famiglia, specie botaniche, resina, ruggine. Tutti questi elementi, ognuno con un suo particolare significato, aiutano l’uomo a tenere vivi i ricordi delle persone care scomparse, in un’evoluzione del dolore per la perdita, che si trasforma, ma non ci abbandona.

Commenta Simona Bernardini, una delle curatrici della mostra: «Stefania è riuscita - attraverso la “pietra filosofale” dell’amore - a trasformare il ricordo in oggetto tangibile, salvando la materia dalla corruzione».

«I ricordi sono quello che fa vivere le persone e i momenti che non ci sono più - aggiunge Alessia Fariselli, l’altra curatrice - e Stefania è in grado di utilizzare la materia come rievocazione dei ricordi. Io e Simona abbiamo solo ordinato questi ricordi in quello che è un disordine ordinato. Del resto, tutti i ricordi sono proprio questo: un disordine ordinato».

Alessia Martignon

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