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Busto Arsizio | 28 agosto 2023, 08:35

La compagnia “Teatro in mostra” da Como a Busto con sei spettacoli: «Qui c’è un pubblico generoso»

Uno al Manzoni e cinque al San Giovanni Bosco: così la compagnia comasca dal 6 ottobre al 12 aprile calcherà i palcoscenici bustesi. Laura Negretti, attrice e direttrice artistica: «Un amore reciproco con la città, nato passo dopo passo. Busto ha una grande attenzione per il teatro di prosa»

Laura Negretti

Laura Negretti

La compagnia Teatro in mostra di Como spopola a Busto Arsizio. Nella prossima stagione porterà sui palcoscenici della città ben sei spettacoli: uno al Manzoni e cinque al San Giovanni Bosco. Ne è contenta in primis l’attrice e direttrice artistica Laura Negretti, che da quando con la sua troupe ha debuttato al Manzoni in “No, non è la gelosia” si è “innamorata” del pubblico di Busto Arsizio. «Un amore reciproco – confessa – nato passo dopo passo. Busto ha una grande attenzione per il teatro di prosa. È bello portare spettacoli laddove c’è accoglienza, pubblico e direttori artistici che sanno apprezzare il teatro. Il pubblico bustese è generoso, ma in modo intelligente. Siamo lusingati di tornare in città con sei spettacoli. Segno questo della capacità di una compagnia di inserirsi nel tessuto sociale».

Si tratta poi di spettacoli che coinvolgono generi diversi: da commedie brillanti a classici a teatro civile. Insomma un mix che non deluderà la platea bustocca. A partire dalla prima pièce, quella del 6 ottobre al San Giovanni Bosco, “Divorzio all’italiana”. «Qui porteremo due commedie brillanti – prosegue Laura Negretti – Si ride molto, ma senza tralasciare le dinamiche della società italiana».

Divorzio all’italiana, 6 ottobre, San Giovanni Bosco

Primo e unico adattamento teatrale del famoso film di Pietro Germi Divorzio all’italiana; un capolavoro di comicità conosciuto in tutto il mondo che vinse il Festival di Cannes nel 1962 come miglior commedia grazie anche alla memorabile interpretazione di Mastroianni e che diede origine al genere della Commedia all’italiana.

Il “nostro” divorzio vuole essere un omaggio teatrale al cinema italiano e alla commedia tra le commedie. Un ironico e divertentissimo ritratto della mentalità e delle pulsioni di una certa Sicilia di provincia dell’inizio degli anni ’60 che prende di mira, con graffiate ironia e con un sarcasmo a volte feroce, due situazioni di arretratezza legislativa di un’Italia in pieno boom economico: la mancanza di una legge sul divorzio, che arriverà solo nel 1970, e soprattutto l'anacronistico articolo 587 del codice penale che regolava il delitto d'onore, che verrà abolito soltanto venti anni dopo. Un esilarante spaccato di vita italiana in formato anni ’60 visto attraverso una stortura del Codice penale quale fu il Delitto d’onore.

Trailer: https://youtu.be/XiR8vhJ1E1w

Barbablù 2.0 – I panni sporchi si lavano in famiglia – 25 novembre, Teatro Manzoni

Barbablù 2.0 prova a narrare la violenza domestica, quella più diffusa e meno visibile perché si consuma tra le pareti della propria casa e arriva dalle mani di chi dovrebbe amarti e accarezzarti e invece ti annienta non solo fisicamente ma anche psicologicamente e moralmente. L’archetipo della famosissima favola di Barbablù aggiornato al XXI secolo; la scelta è infatti stata quella di ambientare la storia in una ricca provincia del nord di questo paese, evitando l’alibi della povertà, della dislocazione geografica e dell’ignoranza. Un mondo all’apparenza di assoluta armonia, di fiaba appunto, dove dietro le porte regnano meccanismi implacabili di violenza e sudditanza psicologica. Barbablù 2.0 non è solo la storia di un marito violento e delle conseguenze delle sue azioni, ma anche e soprattutto la storia di un viaggio nella testa di una donna. La ricerca di un’identità forte che si è persa, sfilacciata fra violenze e soprusi che sono diventati la norma. Come in un giallo, la protagonista si troverà a ricostruire la dinamica di un omicidio, il suo, arrivando alla consapevolezza finale e terribile di esserne stata complice. Uno spettacolo che inizia con atmosfere molto comedy che lentamente scivolano nel thrilling, per chiudersi poi con un finale sorprendente.

Trailer:  https://youtu.be/praim4vIhbI 

Occidoriente – Terra di mezzo – 1 dicembre, San Giovanni Bosco

Uno spettacolo che nasce da una drammaturgia scritta appositamente per Teatro in Mostra dall'autore iraniano Hamid Ziarati diventato ormai, a più di quindici anni dal suo debutto, una delle produzioni di punta riallestito in considerazione della sua grande attualità perché ora come allora in alcune parti del mondo e soprattutto in Iran di velo sulla testa si continua a morire.

Ma anche uno spettacolo che prova a parlare dell’incomunicabilità tra due culture, religioni e tradizioni così profondamente diverse come l’occidente cristiano e l’oriente mussulmano.

Un testo scritto da un autore mussulmano che vive in Italia, un intellettuale “integrato”, che senza falsi buonismi parla dell’eterno rapporto d’amore-odio tra Oriente e Occidente visti attraverso gli occhi di due donne solo all'apparenza completamente diverse: una giovane iraniana che vive a Teheran negli anni ’80 ed un manichino femminile che ha trascorso tutta la sua vita in una vetrina di una città italiana. Due donne legate dall'amore che prova per loro un ragazzo iraniano, studente in Italia.

Dunque uno spettacolo che cerca anche di affrontare la difficile situazione della donna in Iran e nei paesi mussulmani ma che tocca anche il tema della multiculturalità e quello più ampio della difficoltà di essere accettati in quanto "diversi".

Trailer: https://youtu.be/8S0s9asBPlI 

D’amore e guerra – 19 gennaio, San Giovanni Bosco 

Il classico D’amore e guerra unisce il teatro di narrazione con il forte impatto emotivo del teatro interpretato. Una sorta di tragedia greca spostata sul fronte orientale tra il sangue, il sudore ed il fango delle trincee.

Da una parte l’arcinota vicenda del protagonista di “Addio alle armi”: Frederick Henry, giovane e aitante americano, arruolatosi volontario nella Sanità italiana e innamorato della bella infermiera Catherine Barkley. Dall’altra parte la storia di un giovanissimo soldato semplice strappato dal suo paese di provincia e scaraventato in prima linea sul fronte orientale. Due drammatiche vicende umane messe a confronto e che corrono parallele; una è il negativo dell’altra, una sorta di nemesi sullo sfondo della disfatta di Caporetto. Uno spettacolo che parla di guerra e dell’orrore della guerra.

Trailer:  http://youtu.be/AJHEOgcGFKc

La spartizione ovvero Venga a prendere il caffè da noi, 9 febbraio, San Giovanni Bosco 

Il nuovo e spassoso riallestimento della nostra più rodata commedia brillante, divertente e godibilissima, ed ispirata all’omonimo romanzo di Piero Chiara. La storia spassosa e “piccantella” di tre sorelle zitelle che vengono circuite da un attempato Don Giovanni di paese. Tratto da uno dei romanzi più belli e famosi dell’autore di Luino che ha saputo eternare la magia dei nostri laghi e il microcosmo della provincia lombarda, divenuto poi un film di successo grazie alla regia di Lattuada e alla superba interpretazione di Tognazzi.

La rivincita spassosa e divertente, ma non per questo meno emblematica ed incisiva, di tre sorelle apparentemente schiacciate e condannate dalla loro condizione di “zitelle bruttine e ormai passatelle”. Tre donne che secondo i canoni di una certa società maschilista dovrebbero portare stampata in fronte la loro data di scadenza ormai prossima e in quanto tali tagliate fuori dal gioco della seduzione e dei sentimenti; destinate ad un triste finale di donne di invisibili/visibili. Ma nella nostra storia il finale sarà diverso ed imprevisto; un lieto fine che parla di riscossa femminile, di sorellanza e di capacità di riappropriarsi, in tutti i sensi, del proprio corpo per niente scaduto!

Il taglio divertente e frizzante della pièce e la notorietà dell’autore, dalle cui opere sono stati tratti moltissimi film e sceneggiati per la televisione, fa sì che lo spettacolo riesca sempre ad attrarre un pubblico numeroso e lo rende particolarmente adatto ad essere replicato anche all’aperto nelle rassegne estive.

Trailer: http://www.youtube.com/watch?v=zQWzXARmOJ8

Like, 12 aprile, San Giovanni Bosco

La vita di una donna qualunque in una città qualunque; una città che ricorda molto le città in cui tutti noi viviamo solo forse un po’ più bella, solare e allegra di quanto non siano le nostre vite e le nostre città. Un mondo apparentemente gioioso dove tutti si sorridono e si vogliono tanto bene. Una iper-realtà fatta di colori saturi e sorrisi smaglianti. Troppo smaglianti.

Una “Wonderland” dominata e sottomessa ad un potente social-media, pervasivo ed invasivo, a cui tutti (o meglio quasi tutti) sono costretti ad essere iscritti. Felicemente costretti ma costretti!

Piccolo particolare: i punteggi, o per meglio dire i like, che dai e ricevi sono costantemente visibili. Chiunque può votare la popolarità degli altri grazie alla tecnologia all'interno di telefoni intelligenti, installati direttamente nel palmo della mano, che consentono di visualizzare, 24 ore su 24, il nome e il punteggio corrente di tutti; una piazza virtuale, costantemente accesa e attiva, che dà a tutti la possibilità di giudicare ed essere giudicati, spiare ed essere spiati.

Altro piccolo particolare inquietante: il punteggio da valore alla persona in quanto tale, in tutti gli aspetti della sua vita, da quelli meno importanti a quelli più importanti. Il bar in cui puoi andare a bere il caffè, la casa che puoi comprare, il lavoro che puoi aspirare di ottenere, gli amici che puoi avere, la persona che puoi amare!

Tutto dipende dal punteggio. Tutto dipende dai like.

Una “Likeland” dove tutti sono ossessionati dal raggiungere un indice di gradimento il più alto possibile per avere case migliori, lavori migliori, viaggi migliori, amici migliori, amori migliori...ma gli amori migliori non ti vogliono se hai un punteggio basso.

E dunque si torna di nuovo punto e a capo perché in questo mondo bellissimo l’unico imperativo che conta è quello di essere popolari e molto social altrimenti non sei nessuno!

Un futuro distopico e apparentemente lontano da noi ma in realtà sorprendentemente e paurosamente simile al mondo di oggi. Un futuro fatto di controllo sociale e distanziamento perché i rapporti tra persone non sono più rapporti sociali ma rapporti tramite i social.

Like è tutto questo. Like è una storia incentrata sulle inquietanti ma anche stimolanti sfide poste dall'introduzione nella vita di tutti noi dalle nuove tecnologie ed in modo particolare dai Social media.

Trailer:  https://youtu.be/JCfFWKN4lcE

Laura Vignati

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