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Hockey | 27 agosto 2023, 11:00

FOTOGALLERY - C'è un Mastino in ognuno di noi. E morde anche a fine agosto

In 500 a fine agosto si sono presentati per la prima amichevole del Varese con l'Aosta, spingendo i gialloneri nei momenti difficili come se di fronte ci fosse il Caldaro o il Como. La strada per ritrovare l'alchimia vincente sarà lunga, ma l'ambiente resta magico: le immagini di Alessandro Umberto Galbiati

Piccoli e grandi Mastini nella famiglia dell'Acinque Ice Arena: nella foto di Alessandro Umberto Galbiati "Pizzo" Piroso all'uscita dal campo in mezzo ad alcuni tifosi davvero speciali

Piccoli e grandi Mastini nella famiglia dell'Acinque Ice Arena: nella foto di Alessandro Umberto Galbiati "Pizzo" Piroso all'uscita dal campo in mezzo ad alcuni tifosi davvero speciali

L'inverno e la stagione del ghiaccio sono ancora lontani ma non a Varese, dove a fine agosto 500 persone - tra di loro, come sempre, molte famiglie e moltissimi bambini che cercano con lo sguardo i loro giocatori preferiti, compagni o fratelli maggiori come sono visti Perla e Piroso - si ritrovano al palaghiaccio, che ormai è la casa di tutte queste famiglie, per la prima amichevole dei Mastini, calamita irresistibile (leggi QUI).

E anche se la strada sarà lunga e non certo in discesa - quando si cambiano 10 uomini in una squadra che ha vinto tutto grazie all'alchimia e allo spirito vincente del "sistema" e, soprattutto, a persone che erano a Varese da tanto o vi ritornavano sapendo già tutto, non è facile né immediato né scontato ritrovare subito quella "scintilla" che ha bisogno di naturalezza, conoscenza e tempo per accendersi - la bellezza e l'attesa di ritrovarsi ogni volta all'Acinque Ice Arena mantengono il fascino del "primo bacio" e della prima volta.  

E così il pubblico scende in pista con i Mastini come se di fronte ci fosse il Como o il Caldaro nel momento in cui l'Aosta, freschissimo, sbarazzino e senza freni nel mettere la mosca al naso ai campioni (molti altri lo faranno), arriva a un passo dal pareggio, negato in due occasioni dal portiere Marinelli. Lo fa perché, laggiù oltre il plexiglass offuscato dall'escursione termica agostana dove è difficile vedere, si sentono il cuore e il calore di una famiglia, la stessa da cui non ci si può staccare neppure volendo o dovendo farlo, come è capitato a Tura, pur sulla riga di porta dell'Aosta, a Desautels, immobile in un'immagine abbastanza malinconica dietro la balconata del bar da cui ha assistito alla partita, a Odoni, in piedi in mezzo ai tifosi oltre l'ultima fila dei distinti, a Devèze che dalla Francia segue e legge tutto alla lettera. È il morso del Mastino che è in te.

A.C.


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