Cotta: «A Venegono per passare il turno. Bravi a leggere le situazioni e a non disunirci». Minaj ringrazia il pubblico di Varese

Dopo il 2-1 sulla Vogherese in rimonta (clicca QUI) che manda il Varese a giocarsi il derby di Coppa Italia domenica prossima a Venegono contro la Varesina (ore 16), l'allenatore Corrado Cotta dice che «il grande merito della squadra è di non essersi disunita nemmeno dopo l'ombra iniziale. E comunque qualche ombra fa parte della crescita».

«Sono soddisfatto per come abbiamo ripreso la gara - prosegue Cotta - Ho visto un ragazzino come Casamassima entrare subito in partita, così come Colombo in un ruolo non suo. Dove sono i centrali? Diop domani farà un'ecografia per capire cosa ha, non è un problema di tesseramento».

Si sono visti «giocatori che sanno leggere la situazione come Vitofrancesco, che è il nostro fosforo e ha sempre parole di incoraggiamento per tutti, Mandelli che sta crescendo di condizione, Perissinotto che è un 2003 ma è molto intelligente, Casamassima che sa sempre interpretare le gare nel modo giusto». 

Sul gol subito: «Abbiamo regalato un errore di valutazione ma ci sta. Se un 2003, un 2004 e un 2005 non dovessero sbagliare mai, sarebbero dei fenomeni».

La Varesina? «Partita stimolante ma se la perdi non parti da -6 e se la vinci non vai a +3. Non me ne voglia nessuno, ma l'obiettivo è andare avanti. Coppa Italia o non Coppa, vogliamo giocare sempre per il risultato e per la nostra identità».

Mattia Perissinotto, autore del gol, è contento della partita «mia e della squadra. Giocare al Franco Ossola è qualcosa che resta».

L'ex Elios Minaj, che non ha esultato al gol, è stato applauditissimo dal pubblico biancorosso: «Ringrazio moltissimo per il gesto la gente del Varese. Il gol non è bastato ma siamo sulla strada buona. Siamo tutti giovani ma stiamo crescendo grazie alle idee del mister».

«Nessuna colpa ai miei ragazzi, sono molto soddisfatto della prestazione - dice Carlo Mandola, tecnico della Vogherese - abbiamo giocato un calcio intenso e coraggioso. Ci manca un po' di condizione perché siamo partiti in ritardo. Nella seconda parte del primo tempo siamo calati fisicamente, le ingenuità sono dovute alla stanchezza. E se c'è una colpa è mia perché chiedo sempre ai ragazzi di non buttare mai via la palla. Nel finale ho visto anche tenacia e determinazione per provare a recuperare».