Fototrappole e presidio del territorio ma anche educazione civica ed organizzazione, sono queste le armi che il Comune di Montegrino Valtravaglia e Comunità Montana Valli del Verbano hanno messo in campo contro l’abbandono indiscriminato dei rifiuti. Strumenti utili ad arginare un decennale problema che affligge l’abitato della Valtravaglia, tra i più estesi della provincia di Varese.
Da pochi giorni, infatti, l’amministrazione guidata dal sindaco Fabio De Ambrosi ha installato negli ‘hot spot’ fototrappole utili ad incastrare chi abbandona illegalmente i rifiuti.
Il Comune si è avvalso di uno strumento della convenzione stipulata con l’ente montano. Possibilità che ha ogni altra amministrazione soggetta all’appalto di Econord Spa e realizzabile con una semplice richiesta scritta all’indirizzo mail del servizio rifiuti.
«Il nostro obiettivo è il bene del territorio - commenta il primo cittadino di Montegrino Valtravaglia, Fabio De Ambrosi -. Non è tenersi buoni i cittadini ma soprattutto vogliamo far rispettare le regole. Appena insediati ci siamo resi conto che la situazione era insostenibile. Abbandono sconsiderato lungo la strada e mancanza di senso civico o conferimenti non corretti e deposito dei rifiuti all’esterno dell’Ecoisola messa a disposizione per turisti e villeggianti. Siamo venuti a conoscenza di questa opzione ulteriore offertaci da Comunità Montana e l’abbiamo adottata. Opzione utile per il presidio e il controllo del territorio e quindi l’individuazione e la punizione dei furbetti dei rifiuti».
Furbetti e nemici dell’ambiente ma, in definitiva, di tutti i cittadini.
Come ben spiega Gianpietro Ballardini, assessore all'ecologia di Comunità Montana Valli del Verbano: «La possibilità di richiedere le fototrappole è un’opzione molto importante e l’iniziativa di Montegrino lodevole. Azione che però deve essere unita a tutti gli altri strumenti già messi a disposizione dall’Ente e da Econord. Solamente con un conferimento corretto si possono evitare spiacevoli incrementi dei costi che gravano sugli stessi cittadini.
Al di là del grave danno ambientale, il non differenziare porta una spesa aggiuntiva causata dal lavoro ulteriore nella raccolta e nello stoccaggio. Una spesa aggiuntiva che si trasforma in tasse più alte per tutti».