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Storie | 15 agosto 2023, 08:35

IL REPORTAGE - Metro dopo metro, arbusto dopo arbusto, Rodi rinasce nel silenzio dei duri

Prima la resistenza all'attacco del fuoco, poi la ripartenza orgogliosa e perentoria, senza vittimismi. Così la paradisiaca isola greca è passata al "contrattacco" dopo l'incendio che ha deturpato le sue bellezze: il ritorno alla vita è un raggio blu che si rimangia il nero del fumo, è una bandiera in mezzo alla cenere

IL REPORTAGE - Metro dopo metro, arbusto dopo arbusto, Rodi rinasce nel silenzio dei duri

La spiaggia di Glystra, una delle dieci più belle di Rodi, solo qualche giorno fa appariva come una lingua di sabbia nuda circondata da un buco nero capace di inghiottire e incenerire alberi, macchie di vegetazione, cartelli segnaletici e perfino lettini e ombrelloni. 

Siamo a sud dell’isola greca, meta di migliaia di turisti italiani (contano la facilità di movimento e parcheggio e i prezzi umani, da 5 a 20 euro al giorno a persona per lettino e ombrellone, che in Italia lieviterebbero al doppio o al triplo, nell’alternanza di calette incantevoli - da Anthony Quinn alla sconvolgente Kallithea immersa in un antico e maestoso stabilimento termale e alla balconata naturale di Agios Pavlos - a spiagge di ciotoli bianchi ad altre di sabbia fine in cui ci si può specchiare nel mare come ad Agathi), dove fino a un paio di settimane fa un vasto incendio, ma non apocalittico e così esteso come appariva leggendo i mezzi d’informazione, ha mangiato e ridotto in cenere il panorama che poco oltre il promontorio di Lindos, proprio dalla deturpata Glystra, si spinge per una quindicina di chilometri fin verso Gennadi sulla strada che conduce nel punto più meridionale di Rodi, a Prassonissi (qui, in uno scenario maestoso che pare uscito da un pianeta di “Dune”, solo un minuscolo mignolo sabbioso, tranne quando è soffiato via dal vento e dalla marea, impedisce all’Egeo di toccare il Mediterraneo nel paradiso dei surfisti).

Rodi, con la vigoria di un gigante, ha prima subito l’attacco del fuoco che scendeva dalle colline verso il mare, sacrificando il suo sottile mantello verde, così come parte delle sue specie più selvagge come le capre nere d’altura, ma proteggendo a ogni costo villaggi e resort, che infatti sbucano intonsi dai neri crateri che li circondano, e poi - finita la resistenza - è passata al contrattacco, avanzando metro su metro. 

Sotto i muri d’alberi inceneriti del fuoco, correndo verso Prassonissi, a distanza di qualche giorno è iniziata la piantumazione di piccoli e neonati arbusti, le macerie di insegne e strutture incendiate sono radunate e in parte rimosse, dalle case bianche e basse, anche da quelle immerse nell’entroterra di cenere, si rivedono bandiere greche, si accendono luci, ritorna la vita. 

E perfino a Glystra il piccolo stabilimento balneare - un raggio di blu che s’allarga, come un incendio all’incontrario, divorando tutto il nero che c’è attorno - ha ripreso a servire insalata greca e piadine di gyros, sono rispuntati ombrelloni e sdraio, come i primissimi turisti. In silenzio. Alla greca. Il silenzio dei forti. Anzi, dei duri. 

 

Qui sotto in gallery le zone colpite dall’incendio, dalla spiaggia di Glystra a Gennadi, e poi la bellezza abbacinante di alcune spiagge e calette simbolo di Rodi, da Anthony Quinn a Lindos, da Kallithea a Prassonissi

da Rodi - Andrea Confalonieri

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