«Non è la scelta di un singolo, ma di un gruppo di persone che ormai da anni lavora per il partito e che si è messo in campo all’interno delle istituzioni, delle amministrazioni comunali e degli organismi dirigenti del Pd».
Giacomo Fisco ci tiene a sottolineare che la candidatura alla segreteria provinciale varesina del Partito Democratico non è una cosa personale. Con il 28enne capogruppo dem in Consiglio a Varese c’è una squadra composta da tanti giovani, ma non solo: «Non è una candidatura generazionale – puntualizza – ma di chi crede che sia arrivato il momento di una svolta a livello provinciale per il nostro partito».
«Un Pd protagonista»
Come attuare questa svolta? «Il partito deve tornare a essere centrale nelle scelte e nel dibattito della provincia – afferma Fisco –. Il Pd non deve più essere comparsa, ma protagonista. Anche nel coordinamento di tutte quelle realtà che oggi si rivedono all’interno dei valori del centrosinistra, ma che negli ultimi anni non sono state coinvolte appieno o forse non nel modo giusto. Noi crediamo che il Pd debba tornare a mettere al centro anche il ruolo dell’iscritto, del segretario di circolo. Figure che devono davvero incidere nella scelta della proposta politica del nostro partito anche a livello provinciale».
I temi
La squadra guidata da Fisco intende mettere al centro «temi e parole che in questi anni non sono stati particolarmente approfonditi». Comunità, innanzitutto: «Non è un caso se abbiamo lanciato la proposta congressuale al Borgorino di Cassano Magnago». Con la “base” e i simpatizzanti, dunque.
Prioritario anche il tema dell’ambiente. «Il problema del cambiamento climatico deve essere al centro dell’agenda politica nazionale, ma va perseguito anche a livello territoriale. Viviamo in una delle province più belle d’Italia, con una serie di località di prestigio dal punto di vista naturale e ambientale che dobbiamo cercare di salvaguardare».
E poi il lavoro: «Siamo anche una provincia fortemente industrializzata, per cui dobbiamo riuscire a tenere insieme questi due aspetti, sostenibilità ed economia. Per questo nel Pnrr ci sono tanti elementi, che però bisogna mettere a terra e valorizzare.
Anna Zambon, i Gd, ma non solo
Una squadra giovane, si diceva, spinta dal gruppo dei Gd. Il ruolo di vicesegretaria, in caso di vittoria al congresso del primo ottobre, andrebbe alla consigliera comunale gallaratese Anna Zambon.
La 26enne e Fisco sono accomunati dal percorso politico: entrambi sono stati segretari dei Giovani Democratici (di quelli di Varese, lui; dei gallaratesi, lei) ed entrambi nel 2016, giovanissimi, si sono candidati nei rispettivi Comuni, venendo eletti in assise e poi riconfermati nel 2021.
«C’è il percorso di una squadra, di un gruppo. Che comprende anche Matteo Capriolo, con me in Consiglio a Varese, Michelangelo Moffa, segretario provinciale dei Gd, e tanti altri. Pensiamo di poter dare quella svolta in termini di innovazione e creatività per il partito, anche per quanto riguarda gli strumenti da utilizzare».
Con una precisazione: «Con noi ci sono tanti amministratori locali e segretari di circolo. Non solo giovani, questo ci tengo a rimarcarlo. Non è una candidatura generazione», ribadisce.
«Non siamo in contrapposizione con Bernardoni»
La sfida è con Alice Bernardoni, attuale vicesegretaria provinciale. Ma Fisco sottolinea che «le candidature all’interno di un congresso non possono nascere contro qualcuno, ma solamente per qualcosa. Noi non siamo in contrapposizione ad Alice, ma siamo in campo perché crediamo che questa nostra candidatura possa portare del dibattito, che spesso è mancato in questi anni, non per colpa di qualcuno in provincia, ma direi a livello nazionale. È bene che il nostro partito torni a discutere di idee, proposte e temi».
Lo stato di salute del Pd
Una discussione che arriva mentre ci si proietta verso il prossimo anno, quando si terranno le elezioni europee, insieme a quelle amministrative che coinvolgeranno diversi Comuni del territorio. «Il Pd ha affrontato il congresso nazionale da soli cinque mesi – osserva Fisco –. E ha dimostrato ancora una volta di essere l’unico partito che davvero si confronta ed è in grado di eleggere un segretario coinvolgendo una piattaforma molto più ampia, come il popolo delle primarie. Il partito sta lavorando con una nuova direzione, con Elly Schlein. Credo che adesso si stia iniziando a fare veramente opposizione, per esempio sul tema del salario minimo. Il Pd si sta riprendendo dopo una fase complicata e credo che il fatto che il nostro sia un partito fortemente europeista possa essere premiato anche dagli elettori il prossimo anno».
Riccardo Canetta