«Voglio giustizia, questi signori devono pagare per le loro azioni. Io sinceramente sarei stato contento di ricevere anche solo un gesto umano di scuse e invece da parte loro neanche quello: se ne sono andati una notte prima, senza pagare una parte del conto e portandosi via anche le casse della musica».
Oltre al danno la beffa per Bruno Golferini, il proprietario di Villa Alceo, il boutique hotel di Viggiù, dove un gruppo di influencer tedeschi lunedì ha distrutto una statua di Enrico Butti posta al centro di una fontana, nel tentativo di fare un video da postare sui social.
«La cosa più brutta - racconta Golferini all'Adnkronos - è stata la reazione» del gruppo di giovani influencer. «Mi hanno detto che per loro la statua era fatta di sabbia e non di pietra, dato che si è rotta cadendo, e mi hanno dato 200 euro. Per loro questo è il suo valore».
E invece l'opera, dal titolo 'Domina', sarebbe stata valutata 200mila euro, secondo il proprietario, che ancora scosso da quanto accaduto è più preoccupato dal danno morale che da quello economico. «La fontana e la statua sono il simbolo del nostro parco. Ai soldi non sto neanche più pensando, perché ormai il danno è fatto: la statua non tornerà più quella di prima e restaurarla sarà molto difficile».
A Villa Alceo è già stato un perito e ne sono attesi altri due: «Il danno non riusciamo ancora a quantificarlo, ma forse è superiore ai 200mila euro, perché oltre alla statua hanno danneggiato anche i marmi e l'interno della fontana, tempestato di lapislazzuli», racconta il titolare.
La cosa peggiore però è stata dover affrontare il gruppo di ospiti tedeschi: a soggiornare a Villa Alceo erano dodici, raggiunti poi da altri cinque, tutti tra i 25 e 30 anni. «Si sono chiusi tra loro, non mi hanno voluto fornire i loro indirizzi, né il numero della polizza assicurativa. Il giorno successivo avevamo fissato un appuntamento per parlarne, ma sono andati a pranzo sul lago di Como e non si sono presentati. Al ritorno hanno puntato il dito contro di me, dicendo che volevano denunciarmi. Erano in 17, ho avuto anche paura» racconta Golferini, che ha denunciato cinque di loro, incluso l'influencer da 1,5 milioni di followers Janis Danner, per atti vandalici contro un'opera d'arte.
Resta il fatto che «in 7 anni di attività una cosa del genere non mi era mai capitata. In questo momento quello che vorrei è che venisse fatta giustizia e che questi signori pagassero per le loro azioni» conclude Golferini.
(Alb/Adnkronos)