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Basket | 31 luglio 2023, 12:25

VIDEO - Un potenziale crack da 422 partite in NBA. Varese, il centro è arrivato e si chiama Willie Cauley-Stein

Il mercato biancorosso si chiude con un botto di quelli veri: arriva un giocatore che è stato un protagonista nella Lega. Centimetri, chili, capacità di correre in campo aperto, atletismo, verticalità, difesa: il 30enne del Kansas, al netto che quella in Italia sarà la sua prima esperienza oltre oceano, ha potenzialmente tutto per essere un fattore. Nel suo passato i Kings (da sesta scelta assoluta), Dallas, Phila e la G-League con i Rio Grande Valley Vipers: nel 2016 nominato nel secondo quintetto rookie della stagione

VIDEO - Un potenziale crack da 422 partite in NBA. Varese, il centro è arrivato e si chiama Willie Cauley-Stein

Centimetri, chili (parecchi più di chi andrà a sostituire, ovvero Tariq Owens), capacità di correre in campo aperto, atletismo, verticalità, movimenti, difesa, attitudine da “rim protector”, padrone del dunker spot, ovvero della zona di campo tra il post basso e la riga di fondo. Ma soprattutto, al netto che quella a Varese sarà la sua prima esperienza europea in assoluto e che quindi ogni referenza dovrà essere vagliata al cambio non semplice di continente e relativa pallacanestro, il curriculum vitae “dice” qualcosa come 422 partite nella lega più importante del mondo.

In una parola (potenziale fino alle risultanze del campo): crack.

Si chiude con il botto il mercato della Pallacanestro Varese: il centro, l’ultima pedina necessaria a completare il quintetto, sarà Willie Cauley-Stein. Uno che la NBA l’ha vissuta davvero e da protagonista, pur avendo preso nelle ultimissime stagioni una parabola discendente che lo rende ora accessibile al mercato del Vecchio Mondo. Uno che è arrivato a guadagnare milioni di dollari all’anno, uno che - giusto per completare il quadro - nel 2015 è stata la sesta scelta assoluta nel Draft.

Duecento e tredici centimetri distribuiti su 109 chili di peso, Willie Cauley-Stein (nato Willie Durmond Cauley Jr: ha aggiunto il cognome della madre e cambiato il secondo nome come reazione all’abbandono del padre, avvenuto in tenerissima età) ha 30 anni ed è venuto al mondo a Spearville, in Kansas. Dopo il liceo attira le attenzioni di Kentucky e con la maglia dei Wildcats si conquista spazio e onori, tanto da ingolosire i Sacramento Kings a tal punto che i dirigenti della franchigia decidono di utilizzare per lui la sesta scelta assoluta del 2015.

Per quattro stagioni resta in California: in tutto sono 295 partite, un massimo di 12,8 punti a stagione nel 2017/2018, 8,4 rimbalzi l’anno dopo e - se è necessaria un’ulteriore conferma del suo più che convincente impatto con i Pro - la nomina nel secondo quintetto Rookie di tutta la NBA nella sua prima annata (2015/2016).

Nel 2019 torna free agent e si accasa ai Warriors, con i quali disputa 41 partite, per poi concludere il campionato con Dallas, scambiato per una seconda scelta. In Texas va a referto 84 volte, facendosi ancora valere soprattutto nel 2020/2021 (5,3 punti e 4,5 rimbalzi di media). Qui però comincia il calo: viene ceduto a Philadelphia dove passa come una stella cadente, rapida e quasi invisibile, quindi firma - e siamo allo scorso anno - con gli Houston Rockets, trovando però spazio soprattutto nella squadra loro collegata in G-League, i Rio Grande Valley Vipers, salvo un decadale con gli affilianti.

Ora l’Europa, ora Varese, che un giocatore con un passato così importante nel campionato più famoso del mondo raramente lo ha avuto. Cauley-Stein è il colpo che completa un mercato “straniero” sulla carta davvero convincente e solido, se si eccettua la scommessa Shadid (peraltro temperata dall’arrivo di Davide Moretti).

Se la sua avventura inizierà con la giusta voglia, con un adattamento rapido e senza intoppi, il nuovo centro potrebbe fare la differenza in Serie A, non tanto nella produzione di caterve di punti (la Openjobmetis 2023/2024 non dovrebbe averne bisogno), quanto in tutte quelle doti fisiche e atletiche che rendono un pivot l'architrave di una squadra. E i tifosi di Varese sognano che Willie (detto “Trill”) continui a rispettare il motto che lo accompagna fin da ragazzo e che rappresenta - tra l’altro - uno dei suoi numerosissimi tatuaggi: "The greatest pleasure in life is doing what others say you cannot do”, ovvero “il più grande piacere nella vita è fare ciò che gli altri dicono tu non sia in grado di fare”.

Questo il comunicato di presentazione della società:

È con estremo entusiasmo che Pallacanestro Varese comunica di aver raggiunto un accordo con Willie Cauley-Stein che dalla prossima stagione sarà, dunque, un nuovo giocatore biancorosso. Centro statunitense classe ’93 di 213 centimetri, Cauley-Stein è alla prima esperienza in Europa dopo oltre 420 partite disputate in NBA con le maglie di Sacramento, Golden State, Dallas e Philadelphia.

Matteo Jemoli, responsabile scouting Pallacanestro Varese: «Siamo estremamente contenti della firma di Willie. Un giocatore che ha calcato palcoscenici importanti e che per talento, atletismo e protezione del ferro sarà fondamentale nell’economia della nostra squadra. Le sue qualità si combinano molto bene con il nostro modo di giocare e non vediamo l’ora di vederlo a Varese insieme alla sua famiglia».

Carriera

Nato e cresciuto a Spearville, una piccola città nel Kansas di nemmeno mille abitanti, Willie Cauley-Stein passa la sua giovinezza mettendo in pratica le sue due più grandi passioni: il football e, appunto, il basket. Nonostante le ottime attitudini per la prima, Willie sceglie la seconda, diventando fin da subito un punto di riferimento non solo in attacco, ma anche e soprattutto in difesa, per i Wildcats della University of Kentucky con i quali migliora di stagione in stagione le proprie cifre (9 punti, 6.5 rimbalzi, 1.2 rubate e quasi 2 stoppate a partita nel suo anno da Junior).

Numeri ottimi che spingono Sacramento a selezionarlo con la sesta scelta assoluta nel Draft del 2015; con la maglia dei Kings disputa quasi 300 partite in quattro stagioni mettendo a referto career high in punti (29 nella vittoria contro Denver del 23 febbraio 2017), palle rubate (7 nella sfida contro i Nuggets del 6 gennaio 2018) e rimbalzi (17 nel successo contro New Orleans datato 23 dicembre 2018).

Nel 2019-2020 firma per Golden State (41 partite a 8 punti e 6.2 rimbalzi), ma finisce la stagione a Dallas che lo conferma anche per le successive due stagioni. Dopo una brevissima esperienza con Philadelphia, il 9 ottobre 2022 firma con gli Houston Rockets che lo “girano” ai Vipers di Rio Grande Valley, la squadra di sviluppo della franchigia texana che disputa la G League, con la quale disputa tutta la stagione chiudendo a 7.2 punti e 6.1 rimbalzi di media.

Fabio Gandini


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