Busto Arsizio - 31 luglio 2023, 15:40

A Busto in 2.700 senza social card pur avendo i requisiti: «Esauriti i fondi». Centralini del Comune roventi

I telefoni dei Servizi sociali sono presi d’assalto. Tantissimi i cittadini che stanno cercando di ottenere informazioni sulla carta acquisti solidale “Dedicata a te”. Ma anche quelli che hanno ricevuto un messaggio dall’Inps che li ha avvertiti dell’interruzione dell’erogazione del reddito di cittadinanza e che ora cercano risposte dal Comune. Se nel primo caso l’assessore Reguzzoni spiega che è inutile chiamare, nel secondo chiede un po’ di pazienza: «Ma non ci hanno incrementato i fondi, quindi la permanenza dell’assegno non è un’opzione»

I telefoni dei Servizi sociali di Busto Arsizio sono roventi. Tantissimi i cittadini che in questi giorni stanno cercando di ottenere informazioni sulla carta acquisti solidale “Dedicata a te”. Ma anche quelli che hanno ricevuto un messaggio dall’Inps che li ha avvertiti dell’interruzione dell’erogazione del reddito di cittadinanza a partire da agosto e che ora cercano risposte dal Comune.

Lo spaesamento dei cittadini si può comprendere: a Busto, secondo i dati forniti dall’assessore all’Inclusione sociale Paola Reguzzoni, a fronte di 3.698 persone provviste dei requisiti per ricevere la carta solidale, solo in 911 si sono viste consegnare la raccomandata con cui ritirarla in posta. Gli altri 2.787 ne rimarranno sprovvisti, poiché i fondi previsti dal governo sono esauriti.
E anche l’sms che informa della sospensione del reddito di cittadinanza, parlando di presa in carico dei Servizi sociali, ha generato confusione.

Carta “Dedicata a te”: «Inutile chiamare in Comune»

L’aspettativa (ma anche la confusione) da parte dei cittadini è comprensibilmente tanta. Nelle scorse ore i centralini dei Servizi sociali sono stati presi d’assalto, pertanto l’assessore Reguzzoni ha voluto fare alcune precisazioni. «Il Comune ha inviato le raccomandate con il codice per ritirare la carta acquisti solidale», spiega, affiancata da Alessandro Lupi dei Servizi sociali. Si tratta di una carta prepagata sulla quale è caricato un contributo di 382,50 euro per l’acquisto di beni alimentari.

«La misura prevede una serie di paletti – precisa l’assessore –. Il nucleo familiare, fra l’altro, deve comprendere almeno tre componenti, tra cui un minore, con un Isee inferiore ai 15mila euro. E non deve aver usufruito del reddito di cittadinanza».
Reguzzoni spiega che «a Busto rispondevano ai requisiti in 3.698, ma le carte solidali sono 911. In oltre 2000, pur avendone diritto, non l’hanno ricevuta. L’ultimo assegnatario ha un Isee di 9.895 euro».

Da ciò l’assalto ai centralini. «Ma è inutile chiamare – dice l’assessore Reguzzoni –. Il Comune ha semplicemente preparato le raccomandate. Ed è inutile anche rivolgersi all’Inps, che ha creato l’elenco, perché i fondi previsti sono esauriti». Chi non è stato contattato, in sostanza, non ha diritto di beneficiare della card.
Questo il messaggio dell’esponente di giunta, che non nasconde che, a suo dire, «l’informativa andava gestita meglio, mandando una lettera a chi aveva i requisiti, perché questa misura ha creato grandi aspettative».

Confusione anche per il rdc

Anche sul fronte del reddito di cittadinanza c’è molta confusione. «Sono arrivati gli sms con cui l’Inps annuncia che da agosto viene interrotta l’emissione. Purtroppo – osserva Reguzzoni – viene detto di rivolgersi in alternativa ai Servizi sociali. Le persone stamattina hanno intasato i telefoni, credendo che adesso ci pensa il Comune».

Non solo non è così, ma – prosegue l’assessore – «noi oggi non sappiamo chi ha ricevuto il messaggio e quindi perderà il reddito. Domani abbiamo un incontro con il centro per l’impiego per avere qualche dato in più».

La situazione è complessa per gli operatori: «Noi oggi gestiamo questa serie di istanze del tutto impreparati. Chiedo ai nostri concittadini di avere un po’ di pazienza. Cercheremo di lavorare con gli altri enti per gestire questa transumanza di richieste. Ma non si può mandare un messaggio delegandoci a farci carico di questi bisogni senza prima averlo concordato con i Servizi sociali. Con calma spiegheremo ai cittadini quello che spiegheranno anche a noi. Ma non abbiamo fondi incrementati, quindi la permanenza dell’assegno non è un’opzione».

A Busto, le persone seguite in via Roma che ricevono il rdc sono una quarantina. «E la nostra non è come altre città al centro della cronaca. Qui i redditi cittadinanza “interi”, senza un altro reddito, sono veramente pochi. Ci sono perlopiù integrazioni, come nei casi di un genitore solo con figli a carico. Cifre non grandissime ma che possono aiutare a pagare bollette e affitto. In questi casi i Servizi sociali qualcosa possono fare, però dobbiamo averne il tempo». Le modalità con cui ci si è mossi, insomma, non hanno agevolato l’ente.

Tra l’altro, nell’elenco in mano all’assessore ci sono 25 nuclei familiari a Isee zero che non hanno percepito il reddito di cittadinanza. Sotto i mille euro sono 53, comprese anche famiglie numerose. «O fanno sacrifici che nemmeno in tempo di guerra, oppure c’è qualcosa che non funziona. Ho un po’ di dubbi, pertanto solleciterò a fare dei controlli».

Riccardo Canetta