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Economia | 28 luglio 2023, 09:00

Uccelli rapaci in Val Grande: i signori del cielo

Il Parco Nazionale della Val Grande, nella provincia piemontese del VCO, è l'area wilderness più estesa delle Alpi.

Uccelli rapaci in Val Grande: i signori del cielo

Il Parco Nazionale della Val Grande, nella provincia piemontese del VCO, è l'area wilderness più estesa delle Alpi. Famoso per la bellezza selvaggia e i panorami mozzafiato, il Parco ospita una grande varietà di fauna, tra cui una ricca popolazione di uccelli rapaci. Questi magnifici predatori alati dominano i cieli della Val Grande dove rivestono un ruolo essenziale nell'equilibrio degli ecosistemi. Proprio per questo sono tutti protetti, in modo più o meno rigoroso a seconda della specie. Incontrarli è sempre emozionante e può essere meno difficile di quanto si possa pensare. Soprattutto se parliamo delle specie diurne (ordine degli ‘accipitriformi’ e ‘falconiformi’) che cacciano in campo aperto, solcando i cieli per individuare le prede. L'importante è percorrere i sentieri giusti, meglio se dotati di un binocolo.

Aquila Reale (Aquila chrysaetos)

ph. Giancarlo Parazzoli

È lei la regina indiscussa per potenza e maestosità. Dotata di un'apertura alare che può superare i due metri, è una formidabile cacciatrice. Le sue prede sono soprattutto mammiferi come lepri, marmotte, volpi e giovani ungulati. Le pareti rocciose e le gole del Parco rappresentano luoghi ideali per il nido di questo imponente rapace, talvolta costruito su ripide sporgenze. In Val Grande l’aquila reale è ben distribuita e, sia per le sue abitudini di caccia, sia per la mole notevole, non è affatto raro riuscire a osservarla nelle giornate di sole.

Falco Pellegrino (Falco peregrinus) 

Ph. M.Campora

Altro abitante iconico del Parco Nazionale della Val Grande, questo rapace dall'apertura alare compresa tra i 90 e i 120 centimetri è noto per la straordinaria agilità. In picchiata può addirittura raggiungere velocità superiori ai 300 chilometri l'ora. Si nutre di altri uccelli che cattura grazie alla sua sorprendente capacità di manovra. Dirupi e rilievi sono siti ideali per la nidificazione di questa specie che predilige le pareti rocciose ben soleggiate. Nel Parco è possibile incontrare il Falco Pellegrino più frequentemente nelle zone periferiche rispetto all'area centrale.

Biancone (Circaetus gallicus)

Ph. Antonello Turri

Ha un’apertura alare che può avvicinarsi ai 2 metri. Il nome deriva dal piumaggio delle parti ventrali (quelle che si osservano guardandolo dal basso) in gran parte molto chiare, ma la peculiarità di questo uccello migratore è la dieta, ben descritta dall'appellativo di "aquila dei serpenti". In Val Grande il biancone nidifica soprattutto lungo i confini del Parco. In primavera, quando arriva dopo aver svernato a sud del deserto del Sahara, caccia a basse quote, mentre nel periodo estivo si sposta più in alto, tra i 1200 e i 2000 metri.

Poiana (Buteo buteo)

Non è raro vederla mentre veleggia senza battere le ali oppure plana verso una preda, in particolare nelle aree in cui i boschi si alternano alle radure, come nelle vallate più basse del settore meridionale del Parco. La sua alimentazione è molto varia e comprende conigli selvatici, roditori, grossi insetti, rettili e uccelli. L'apertura alare va dai 110 ai 140 centimetri.

Nibbio bruno (Milvus migrans)

Ph. Antonello Turri

Migratore piuttosto simile alla poiana, dalla quale si distingue facilmente non tanto per le dimensioni di poco superiori, quanto per la coda forcuta. Si ciba di piccoli vertebrati senza disdegnare le carcasse di animali e i pesci morti o moribondi che preleva dalla superficie degli specchi d'acqua. Lo si incontra soprattutto a quote medio-basse, in particolare a ridosso del Fiume Toce e del Lago Maggiore, con più frequenza durante la migrazione primaverile.

Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus)

Ph. Antonello Turri

Ha dimensioni vicine a quelle della poiana e, come suggerisce il suo nome scientifico, si nutre di api e altri insetti imenotteri, in particolare vespe allo stadio di larva e pupa. Compie lunghe migrazioni ed è presente in Europa solo durante la primavera e l'estate mentre l’inverno lo trascorre in Africa. È il rapace più abbondante del Parco. Lo si può osservare soprattutto tra i 200 e i 1500 metri di quota in particolare nelle aree con alternanza di boschi, pascoli e radure.

Gheppio (Falco tinnunculus)

ph. Raffaele Marini

Questo piccolo rapace, dall’apertura alare intorno ai 75 centimetri, ha la caratteristica di rimanere immobile in volo nella così detta posizione dello "spirito santo" allo scopo di individuare le prede, in genere roditori come topi e arvicole, ma anche cavallette e lucertole. All’interno del Parco, il gheppio predilige le pareti rocciose in vicinanza di prati e aree agricole. Piuttosto abbondante, è diffuso in particolare lungo il fondovalle del Toce e lungo le dorsali alle quote più elevate, al di sopra dei limiti degli ambienti forestali.

 

Altri rapaci diurni che popolano la Val Grande sono l’astore, lo sparviero e il lodolaio, che costruiscono il nido nelle aree boscate. Specie non nidificanti, che si possono osservare occasionalmente o solo in certi periodi dell’anno, sono invece il nibbio reale, l’albanella minore, l’albanella reale, il falco pescatore e due grandi avvoltoi come il grifone e il gipeto.

Esistono anche i rapaci notturni, appartenenti all'ordine di uccelli chiamato ‘strigiformi’. Questi volatili sono molto elusivi, ma nei periodi giusti non è difficile ascoltare i loro canti. Uno dei più rappresentativi del Parco Nazionale della Val Grande è l’imponente gufo reale che, per dimensioni, può persino contendere il primato all'aquila reale. Presenti anche allocco, civetta, civetta capogrosso e gufo comune.

Nel Parco Nazionale della Val Grande si possono effettuare escursioni indimenticabili di vario genere, accompagnati dalle guide ufficiali. Alcune hanno come obiettivo proprio l'osservazione naturalistica e in particolare quella dell’aquila reale e di altri rapaci diurni. Se siete interessati a questo genere di visite guidate, da tenersi a un ritmo adeguato all’osservazione e alla fotografia di animali e piante, non dovete perdervi "Il volo delle aquile sulla Linea Cadorna" in programma il prossimo 5 agosto. Si tratta di un’immersione nella natura, ma al tempo stesso nella storia della Val Grande e delle fortificazioni militari difensive costruite oltre un secolo fa.

Link all’escursione: https://www.parcovalgrande.it/eventi_dettaglio.php?id=107254

Riferimenti bibliografici: Casale F. e Movalli C., 2020. Atlante degli Uccelli nidificanti nel Parco Nazionale della Val Grande. Ente Parco Nazionale Val Grande. Documenta 6.

Ecozoica Srls

Ufficio Stampa Parco Nazionale della Val Grande

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