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Busto Arsizio | 27 luglio 2023, 18:25

Carta di identità a domicilio per le persone invalide: a Busto un diritto che costa 15 euro

La segnalazione di un cittadino amareggiato, confermata dal sito del Comune: a differenza di molte altre città, qui si versa un «rimborso spese forfettario». Una questione di principio, senza dimenticare oltretutto che talvolta chi è allettato vive della pensione di invalidità e ogni euro può fare la differenza

foto d'archivio

foto d'archivio

Una persona disabile che non è in condizioni di uscire di casa e andare all'Anagrafe, può svolgere la pratica a domicilio: a Busto Arsizio, però, deve tirare fuori 15 euro aggiuntive. È il «rimborso spese forfettario» previsto dal Comune, mentre in molti altri il servizio è gratuito.

Una scoperta amara - e confermata sul sito dell'amministrazione - fatta da un cittadino e ora l'assessore Mario Cislaghi si sta interessando della questione.

Il principio

Amara, per due ragioni. La prima, e basilare, una questione di principio: il documento fondamentale nel nostro Paese, che oltretutto con l'era digitale diventa anche strumento per accedere a diversi servizi, dovrebbe costare allo stesso modo per tutti i cittadini. Il servizio a domicilio è rivolto soltanto a chi «per gravi motivi di salute» per non muoversi. 

Non è solo per la cifra, anche se su questa bisogna ragionare. Perché un rimborso spese di 15 euro? Il servizio avviene all'interno dell'orario di apertura degli uffici e il tempo del funzionario è al servizio di tutti i cittadini. Allora per il carburante? A Busto, effettuando il classico conto su ViaMichelin, scegliendo vie di periferia, da Madonna Regina al Redentore, o ancora a Borsano, si oscilla dai 60 agli 80 centesimi sola andata.

Si può leggere anche che la riscossione del rimborso, indicando la causale “Servizi Demografici a domicilio”,  deve avvenire così: «bollettino sul conto corrente postale intestato al Comune di Busto Arsizio e consegna dell’attestazione di avvenuto pagamento al personale addetto, unitamente alla richiesta del servizio a domicilio...  oppure un bonifico bancario sempre con relativa consegna o in contanti in tesoreria... o in contanti presso la Tesoreria del Comune di Busto Arsizio e consegna della reversale di avvenuto pagamento al personale addetto, unitamente alla richiesta del servizio a domicilio».

Prima ancora, l'istanza per il servizio domicilio, redatta sull'apposito modulo, va presentata all’ufficio anagrafe da un delegato della persona interessata, con anche il documento di riconoscimento dell'interessato e il certificato medico.

«Non tutti navigano nell'oro»

Torniamo però alla cifra: «Non tutti navigano nell'oro, una persona in queste condizioni che chiede la carta d'identità a domicilio, talvolta vive della pensione di invalidità - ci ricorda la persona che ha segnalato il caso - Per la carta già bisogna versare 22,20. Poi ci sono le foto... fatto che sta che si aggiungono questi altri 15 euro».

Una questione, torniamo all'inizio del ragionamento, di principio a cui si aggiunge questa non indifferente riflessione economica, a maggior ragione per chi si trova in condizioni difficili anche da questo punto di vista. 

Oltre alla carta di identità, il servizio a domicilio in questi termini si effettua anche per «le autenticazioni previste dal D.P.R. n. 445/2000 o da altre leggi speciali (quali ad esempio delega a riscuotere la pensione, dichiarazioni sostitutive dell'atto di notorietà rivolte a privati, passaggi di proprietà di veicoli)».

Sempre pagando. La questione è stata appunto segnalata all'assessore Mario Cislaghi, che sta valutando come sia nata questa disposizione per portarla all'attenzione dell'amministrazione. 

Marilena Lualdi

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