Benvenuti in Florida. No, a Busto Arsizio. La tempesta che colpisce non una, ma due volte nel giro di poche ore con simile potenza. E poche ore dopo, la notte, ogni fulmine, ogni scrosciata che si ripresentano, incutono timore: difficile prendere sonno.
C'è una foto che racconta meglio di tante altre la potenza della natura che percuote il nostro territorio insieme alla nostra fragilità: ne scatta diverse, in realtà, Roberto Cavigioli che tanta bellezza in città immortala. Anche questo cielo è bellissimo, m ma anche inquietante: è compressa, in questa immagine, l'attesa di Busto di fronte all'ennesima sferzata del maltempo, che si tradurrà in grandinata record e raffiche di vento devastanti ancora ieri sera. LEGGI QUI
Il grattacielo è solito dominare lo skyline di Busto, ma in questa foto sembra schiacciato a sua volta da ciò che sta per accadere. Il cielo, scurissimo, carico di una rabbia pronta a esplodere di nuovo. Eppure ciò che allarma e induce a stare all'erta è ancora di più quella striscia candida che di innocente non ha nulla.
Quella sottile linea bianca tra il cielo e la paura, l'attesa che sta per spezzarsi. La mente ripercorre le ferite inferte ripetutamente in una città che fino a poco tempo fa non era avvezza a simili situazioni. Sì certo, la storia fa riecheggiare quel tornado che si abbatté il 23 luglio del 1910 su Busto e l'Alto Milanese, un evento eccezionale che fece crollare anche una ciminiera e provocò dieci morti in città oltre a molte, ulteriori vittime nella zona.
Eccezione, appunto, che suscitò talmente clamore da essere stato tramandato dalle generazioni: ci fu una cerimonia di commemorazione un secolo dopo. Nel 2023, però, in pochi giorni e poi poche ore - per fortuna senza vittime - ci si è trovati flagellati ripetutamente. La tromba d'aria, la grandinata devastante e quella sensazione di non poter dire mai «È stata terribile, ma è passata».