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Busto Arsizio | 24 luglio 2023, 07:46

VIDEO. L'ultimo sguardo alle cabine telefoniche, dismesse nel giorno del "compleanno"

A Busto è comparso l'avviso su queste testimoni dei tempi cambiati, sempre più silenziose. Ma quanti ricordi. Nacquero il 13 agosto ispirate da un'emergenza

Una cabina superstite in viale Alfieri

Una cabina superstite in viale Alfieri

Domenica 13 agosto, in quei giorni in cui storicamente in Italia tutto si ferma - anche se ora un po' meno -, si dovrebbe dire addio alle cabine telefoniche. Amiche di una vita per tanti, silenziose e bizzarre testimoni per le generazioni più recenti.

Un avviso comparso a Busto Arsizio a parte della Telecom rende noto in diversi punti che avverrà la loro dismissione e indica appunto quella data. Resteranno solo i telefoni nei luoghi pubblici di rilevanza sociale.

Una data particolare, perché la loro invenzione viene fatta risalire proprio al 13 agosto, tornando indietro al 1889: allora William Gray le brevettò. Prima la cabina era una specie di cassettiera che funzionava con le monetine.

Come spesso accade nelle invenzioni e nelle idee imprenditoriali, tutto nacque da un problema: il signor Gray si sentì male e doveva chiamare un medico, ma i telefoni erano rarissimi. L'esigenza di un apparecchio che fosse a disposizione di tutti, scaturì dunque da una constatazione personale.

Quanti usano ancora i telefoni pubblici? Pochissimi. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha stabilito che non servono più e Tim con la delibera dello scorso maggio ha il via libera per rimuovere le circa 18mila cabine attualmente attive. 

Dagli anni Cinquanta ai giorni nostri, sempre più abbandonate negli ultimi anni, hanno in realtà cambiato pelle diverse volte: dai gettoni alle monete e alle schede telefoniche.

Forse molti neanche si accorgeranno della loro sparizione o qualcuno ricorderà, magari con un pizzico di malinconia, l'ultima chiamata. 

Rappresentavano, le cabine, sì il telefono dell'emergenza, ma anche della riservatezza. Celebrate nei film polizieschi per le segnalazioni "sicure" o, ad esempio, discrete alleate fin nella vita personale degli adolescenti quando dei cellulari non c'era neanche l'ombra e si poteva chiamare il piccolo grande amore lontano dalle orecchie delle famiglie, fino alla diffusione implacabile del cellulare.

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Ma. Lu.

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