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Politica | 22 luglio 2023, 13:34

Alice Bernardoni: «Esperienza e visione innovativa per affrontare le prossime sfide del Pd»

L’attuale vicesegretaria si candida a guidare il partito a livello provinciale: «Cambio di passo nella comunicazione, apertura alle realtà a noi vicine, dialogo più semplice con i circoli e Sostegno totale alle nostre amministrazioni». Al momento il suo è l’unico nome in campo, ma «la competizione interna è ottima se c’è rispetto delle idee». Di certo, «quella della donna sola al comando non è la mia idea di segreteria»

Alice Bernardoni: «Esperienza e visione innovativa per affrontare le prossime sfide del Pd»

Già assessore nella sua Tradate, candidata alle elezioni regionali dello scorso febbraio e ora in corsa per la segreteria provinciale di Varese del Partito Democratico.
Alice Bernardoni, attuale vicesegretaria, ha presentato questa mattina nella sede del partito in via Monte Grappa la sua candidatura, affiancata dal comitato che la sostiene.

Una candidatura che, spiega, «nasce da una riflessione fatta con alcune persone: segretari di circolo, militanti, compagni di volontariato della festa dell’Unità, amici, amiche candidate con me alle regionali conosciute in quell’occasione. Persone che hanno lavorato con me con le quali abbiamo convenuto che la mia potesse essere una scelta corretta per guidare il partito provinciale nei prossimi anni, che non saranno facili. Stanno diminuendo gli iscritti, il partito sta un po’ cambiando, si pensi ai tesserati online».

Per affrontare le sfide del prossimo futuro «serve un po’ di esperienza, che io ho maturato in questi anni come vicesegretaria e come militante della prima ora, ma anche una visione un po’ più fresca, innovativa e fuori dagli schemi che in parte io ho e, in parte, potrà aiutarmi ad avere chi più giovane di me mi affiancherà».

Per Bernardoni, «sicuramente occorre un cambio di passo nella comunicazione del partito, che in questi anni è stata un po’ troppo languida. E occorre un’apertura alle realtà a noi vicine, penso alle parti sociali, alle associazioni culturali, ai movimenti del civismo che già ci accompagnano in diverse esperienze.
Abbiamo l’intento di portare avanti i temi del partito: contrasto al lavoro povero, inclusione sociale, con la convinzione che diritti economici e sociali debbano andare avanti di pari passo».

Guardando all’ambito locale, «ci piacerebbe provare a ragionare con i circoli per arrivare a una riorganizzazione un po’ più snella, che permetta di dialogare più velocemente, senza ricadere nelle nostre ritualità, che sono importantissime ma a volte troppo lunghe. Sostegno totale, poi, alle nostre amministrazioni: in provincia governiamo diverse città, collaboriamo attivamente anche al governo della Provincia di Varese e siamo fermamente convinti di poter portare qualcosa di buono in tutte le nostre esperienze di governo. E, per le prossime amministrative, siamo più agguerriti che mai per riuscire per riuscire a vincere il più possibile».

Quello di Bernardoni, al momento, è l’unico nome ufficiale in corsa per la successione di Giovanni Corbo.
Ben venga la competizione interna o l’auspicio è che si converga su un unico candidato? «Io sono appoggiata, per così dire, da persone che hanno sostenuto sia Schlein che Bonaccini o che non hanno sostenuto nessuno – precisa –. Persone che nei congressi non hanno mai sostenuto chi ho sostenuto io. Ma ci porta avanti un’idea comune del partito.
La competizione interna è ottima se c’è rispetto delle idee, delle persone e se il minuto dopo si è pronti a lavorare tutti insieme. Non ho paura di un congresso per tesi. Se poi si trova l’accordo sul mio nome, posso solo esserne contenta, ma non vedo le candidature come qualcosa di divisivo, ma l’occasione per discutere».

Una candidata donna – in un ambiente dove la componente maschile rimane preponderante anche a livello di segreterie locali dei partiti – è un fattore? «È un punto di vista differente – osserva Bernardoni –. Il valore non è essere donna, io credo nella parità di genere. Di certo la donna sola al comando non è la mia idea. Ci vuole una squadra, guidata da una donna. Ma è un lavoro corale».

In ogni caso, chi il primo ottobre diventerà segretario sarà chiamato a guidare il partito sul territorio verso le elezioni europee e comunali del prossimo anno. «Abbiamo bisogno di lavorare. Abbiamo bisogno di lavorare tanto – sottolinea Alice Bernardoni –. Arriviamo da un periodo complicato. Le politiche sono state una sconfitta che ha lasciato il segno. E abbiamo perso anche Regione Lombardia. Ma abbiamo tanta voglia di fare, di rimetterci a lavorare. Questo congresso può essere un’altra parte della nostra fase costituente. E nei territori stiamo già lavorando per arrivare pronti all’appuntamento elettorale».

R.C.


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