Politica - 20 luglio 2023, 15:29

Approvato odg in Senato per la revoca dell’onorificenza a Tito, Martignoni: «Grande vittoria»

L’approvazione in commissione Cultura di Palazzo Madama dell’ordine del giorno impegna il governo ad attivare la procedura di revoca del Cavalierato di Gran Croce. A Gallarate Fratelli d’Italia aveva presentato una mozione a sostegno del provvedimento. Il consigliere Martignoni: «Segno di rispetto nei confronti di chi ha sofferto o perso la vita»

La commissione Cultura del Senato ha approvato l’ordine del giorno per la revoca dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce al maresciallo Tito.
Una storica richiesta dei familiari delle vittime delle foibe e delle associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati. L’approvazione dell’ordine del giorno, con primo firmatario il senatore di Fratelli d’Italia Roberto Menia, impegna il governo ad attivare la procedura di revoca del Cavalierato di Gran Croce, decorato di Gran Cordone, da parte del Presidente della Repubblica.

Una battaglia portata avanti a più livelli da Fratelli d’Italia. Tanto che Giuseppe De Bernardi Martignoni, consigliere regionale e comunale a Gallarate, parla di «una grande vittoria».
Martignoni aveva presentato nell’assise della sua città, insieme al capogruppo Luca Sorrentino, una mozione per esprimere «pieno sostegno» al disegno di legge che chiede di poter attuare anche nei confronti di persone defunte l’atto di revoca dell’onorificenza qualora l’insignito si sia macchiato di crimini crudeli e contro l’umanità.

«Ho visto che nei giorni scorsi qualcuno sui social si lamentava perché, anziché interessarsi di altri problemi, abbiamo presentato una mozione di questo tipo – osserva il consigliere –. Io sono stato contattato direttamente da un esponente dell’associazione Istriani, Dalmati e Fiumani della provincia di Varese per dare sostegno a questa iniziativa.

Non è un discorso politico. Parliamo di italiani, di persone di cui non si sa nemmeno se avessero un’appartenenza politica particolare, cacciate e costrette a sistemarsi in centri di raccolta in Italia, tra diffidenza e condizioni difficili. Oppure uccise, gettate nelle foibe. Capisco che faccia più effetto asfaltare una strada o sistemare i tombini, ma è una questione – simbolica – di rispetto nei confronti di queste persone che hanno sofferto o perso la vita».

Tanto che, in qualità di responsabile provinciale degli enti locali di Fratelli d’Italia, Martignoni ha suggerito ai consiglieri comunali del territorio di presentare nelle rispettive assise una mozione analoga.
Nel testo, ricorda, si chiede anche di «promuovere iniziative locali per far conoscere alle nuove generazioni questa triste storia e i crimini che vennero commessi».

A Gallarate, tra l’altro, lo scorso 10 febbraio, Giorno del Ricordo, il piazzale del cimitero è stato dedicato ai martiri delle Foibe e agli esuli istriani, dalmati e fiumani.

R.C.


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