Economia - 20 luglio 2023, 12:39

Lavoro edile e caldo estremo. L'allarme della Feneal Uil: «Preoccupazione per 150mila lavoratori in Lombardia»

«La sospensione dell'attività è chiaramente l'azione più incisiva, ma ci sono un insieme di buone pratiche da mettere in campo durante tutti i mesi estivi per evitare di incorrere in incidenti. Se non si rispettano le regole, davanti a un incidente mortale, chiediamo il reato di omicidio sul lavoro» dichiara il segretario generale Riccardo Cutaia

Con la colonnina di mercurio che supera i 35 gradi centigradi, con condizioni di umidità impressionante diventa davvero pericoloso per la salute dei lavoratori poter operare. Feneal Uil, il sindacato di categoria del settore edile, lancia una nuova allerta ricordano alle aziende come con temperature così elevate i rischi di infortuni e malori sono elevatissimi.

«E’ inconcepibile – sottolinea in una nota il segretario generale Feneal Uil Lombardia Riccardo Cutaia - che accadano incidenti in generale, ma maggior ragione per colpa del caldo quando questo è abbondantemente prevedibile. Abbiamo già registrato anche un decesso in violazione di quelle che sono le regole stabilite in caso di caldo. Anche per questo noi chiediamo e invochiamo, come regola, il reato di omicidio sul lavoro. A fronte di temperature percepite sopra i 35 gradi centigradi, l'attività deve essere ridotta o sospesa facendo ricorso alla cassa integrazione ordinaria per eventi meteo estremi».

«Lavorare nei cantieri stradali – continua Cutaia - sui ponteggi, sotto il sole cocente è un rischio enorme per la salute e la sicurezza degli operai. In Lombardia sono coinvolti oltre 150 mila addetti. Con le alte temperature infatti aumenta il rischio di farsi male, anche a seguito di malori. E non dimentichiamoci che la soglia dei 35 gradi è considerata da Inps non solo per le temperature reali, ma anche percepite, nel caso di particolari lavorazioni. Tra queste i lavori di stesura del manto stradale, i lavori di rifacimento di facciate e tetti di costruzioni, le lavorazioni all'aperto che richiedono indumenti di protezione, ma anche tutte le fasi operative che, in generale, avvengono in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l'utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore. Come Feneal Uil ogni giorno giriamo nei cantieri per sensibilizzare le imprese e avvisare i lavoratori dei rischi».

La sospensione dell'attività è chiaramente l'azione più incisiva ma, ci sono un insieme di buone pratiche da mettere in campo durante tutti i mesi estivi per evitare di incorrere nel colpo di calore.

«Si può pensare – conclude Cutaia – di metter in atto anche altre forme di prevenzione come ad esempio il cambio dei turni, spostando la lavorazione la mattina presto e nelle ore pre-serali, quando possibile e ancora l'aumento delle pause. È fondamentale anche che ci sia a disposizione dei lavoratori acqua e una zona d'ombra. È opportuno, infine, evitare lavori isolati perché in caso di malore il lavoratore riceva aiuto in modo tempestivo». 

 

 

Redazione