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Territorio | 19 luglio 2023, 17:47

Tutti i numeri del Giro a Cassano Magnago. Il segno è “più”, anche per i nuovi nati

L’arrivo della corsa rosa è stato impegno e successo, organizzazione e partecipazione. Presentato in conferenza stampa il resoconto finale, fra riepilogo della lunga preparazione, capacità di risposta per certi aspetti inaspettata e… conti. Il coordinatore del Comitato di Tappa, Nicola Poliseno: «Il grande evento fa la differenza. E saremmo stati ancora più forti con strutture ricettive»

Podio "rosa" a Cassano

Podio "rosa" a Cassano

Messa alle spalle la partecipatissima festa del 20 maggio, con l’arrivo della 14esima tappa rosa 2023 (VEDI QUI), è arrivato il momento della “resa dei conti”. Quello in cui si tirano le fila su costi, introiti (TABELLA IN FONDO), ricadute, impegno e, non ultimo, energie professionali ed emotive messe in campo. Il coordinatore del Comitato di tappa, Nicola Poliseno, ha ottemperato all’obbligo oggi, 19 luglio, in una conferenza stampa (FOTO SOTTO) convocata nella sede municipale. Con, ovviamente, il sindaco, Pietro Ottaviani, e buona parte della Giunta.

Gli interrogativi più pressanti, nelle settimane successive al turbine rosa che ha avvolto Cassano, sono vorticati intorno alla situazione economica e finanziaria. Alla voce costi, ci sono 180mila euro corrisposti a Rcs; 30mila fra spese di gestione, Enel, occupazione di proprietà private e attrezzature; riproduzione monumentale del trofeo “Senza fine” (36.400 euro); contributi ad associazioni e spese per eventi a tema (15mila). Totale: 261.500 euro circa. I ricavi sommano sponsorizzazioni di aziende locali (25.800); contributo regionale per asfaltature (100.000); imposta sulla pubblicità (21.000); occupazione suolo di Rcs (35mila), canone unico per aziende nel village (3.600); bandi (33mila fra distretti del commercio, CCIAA, Regione/Sport); contributi privati per il monumento a memoria del giro (21.800 euro circa). Totale 265.500 euro circa. Seppure di poco, l’evento in sè è arrivato in terreno positivo. Numeri sui quali Poliseno ha fatto diverse precisazioni. Ne segue una sintesi

BILANCIO COMPLESSIVO

«Per un evento del genere – ha commentato il coordinatore – che resterà nella storia della città, si poteva anche mettere in conto un bilancio ragionevolmente negativo. Ci eravamo prefissati un pareggio. È andata meglio. E meglio, credo, sarebbe potuta andare in presenza di strutture ricettive». Allargando lo sguardo, nella relazione si legge: «Considerando gli investimenti per l’evento e per tutto il periodo precedente e nelle settimane successive per gli eventi collaterali, da Rcs, dalle aziende, dalle associazioni, si è generato un impatto economico diretto, indiretto e da indotto al territorio di 1,5 milioni. Un effetto moltiplicatore di 6».

STRADE

Capitolo asfaltature, oggetto di polemiche (i detrattori hanno sostenuto, come ricordato anche in conferenza stampa: le strade sono state messe a posto per il Giro, quelle che non venivano attraversate dalla corsa sono state ignorate): «Le asfaltature finanziate con le risorse regionali erano programmate. Questo ha permesso al Comune di concentrarsi su altre».

CASSANO IN VETRINA

La relazione parla di 74mila persone in città, fra le 8 e le 18 del 20 maggio, con picco di 58mila nei tre chilometri prima dell’arrivo, fra 16.30 e 17.30. «Non nascondo – ha ricordato Poliseno – che l’affluenza, a un certo punto, ha preoccupato. Con Ivan Basso (il campione che si è speso generosamente per l’arrivo a Cassano) si ipotizzavano presenze circa a quota 50mila. Paradossalmente, il maltempo ha dato una mano. Con il sole, posso pensare che saremmo arrivati a 100mila». Sui social, tappa da 169.100 fra like, hares, retweets e commenti. In tv: quasi due milioni di spettatori, la terza (pari merito con Bergamo) più seguita del Giro 2023

IL LAVORO E LE PROSPETTIVE

La relazione snocciola: nove mesi di lavori preparatori (e tre per trarre le conclusioni), 30 agenti delle forze dell’ordine a presidiare le aree di maggiore rischio, 100 sul tracciato di gara, 140 volontari in campo. Ancora il coordinatore: «Dobbiamo trarre qualche insegnamento e guardare in prospettiva. Intanto è stato positivo che si sia arrivati a ottenere la tappa con il parco di città realizzato, crocevia fondamentale per la ciclabilità a Cassano. Poi si è capito che bisogna migliorare nella cultura sportiva: abbiamo visto grandi campioni, ma pochi italiani protagonisti. Ivan Basso, va ricordato, ha incontrato 2.000 fra bambini e ragazzi delle scuole. E poi si è visto che Cassano sa essere pronta, sa rispondere anche in modo inaspettato».

LA GIUNTA

In conferenza stampa, alcuni rappresentanti della Giunta hanno riassunto quanto vissuto nella volata lunga. Prima di loro, il sindaco, Pietro Ottaviani: «Ci è voluto un anno, fra preparare l’evento e calcolare le ricadute. Ma quello che ci interessava di più era l’immagine di Cassano Magnago. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato, agli operatori, alla cittadinanza che ha sopportato e supportato».  Ottaviani è stato l’unico a stare, un po’ controvoglia, negli spazi riservati alle autorità. Avrebbe preferito la gente e la pioggia, come gli altri componenti della Giunta, ma il ruolo ha deciso per lui. «Devo dire, però – ha fatto presente – che è stato positivo essere fianco a fianco con il prefetto e con i rappresentanti delle Forze dell’ordine, si è apprezzato ancor più da vicino il rispettivo lavoro». La vicesindaco, Luisa Savogin: «Ringrazio il coordinatore di tappa, il suo sogno è diventato il nostro, abbiamo vissuto questi nove mesi intensamente, facendo, studiando, conoscendo particolari. Si è creato un bagaglio di conoscenze ed esperienze». L’assessore al Territorio, Rocco Dabraio ha sottolineato e rilanciato: «Per me e, credo, per i colleghi, il Giro è stato un modo per unirci dopo la campagna elettorale, per conoscerci e lavorare insieme, volevamo dimostrare che la scelta dei cittadini era giusta. Il giorno dopo ho percepito la soddisfazione della gente. Cassano merita questo e altro». Quasi sollevato l’assessore all’Istruzione e alle Politiche giovanili, Alessandro Passuello: «L’arrivo ha comportato 11 anni di percorso, durante i quali a ogni evento, soprattutto ciclistico, ci veniva chiesto quando sarebbe stata la volta buona. In Comune, gli uffici, anche se non ce n’era bisogno, hanno capito ancora di più quello che vale e hanno lavorato a un evento che ha impegnato tutte le aree della città contemporaneamente. Hanno dimostrato qualcosa».

L'ATTENZIONE E IL LIETO EVENTO

Poliseno: «Per me è stato bellissimo. Una cosa che, da sindaco, avevo promesso alla città a cui voglio bene. È stato preparato tutto con grande cura, al punto che non ci sono state lamentele, per esempio, sulla viabilità. L’attenzione è stata tale che le forze in campo erano pronte a intervenire in una delle vie bloccate dalla corsa, lì c’era una mamma che stava per partorire». E come è andata a finire? «È successo tutto il giorno dopo!». Lotteria dei nomi, probabilmente destinata a fallire: in caso di maschietto Niko (vincitore di tappa) o Bruno (nuovo leader di classifica a Cassano). Se femminuccia, ovviamente, Rosa.

Stefano Tosi

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