Varese - 17 luglio 2023, 07:18

«Tradizione, praticanti, albo d'oro, location: Varese è già la culla degli sport del ghiaccio del nord ovest. Si merita il centro federale»

L'imprenditore Claudio Pucci scende in campo per sostenere la candidatura della Città Giardino ad ospitare la nuova arena finanziata dal governo: «Il derby con Como? Loro hanno il lago, noi siamo la capitale dello sport. Imprenditori, istituzioni, associazioni e appassionati possono fare squadra e vincere questa storica sfida che avrà ricadute positive per tutti con uno straordinario ritorno di immagine e sociale. Il centro federale sarebbe la chiusura del cerchio per la Città Giardino, una storia già scritta che si compie nella realtà»

«Varese di fatto è già la culla degli sport del ghiaccio del nord ovest e lo è per mille motivi ma, soprattutto, perché è credibile e all'altezza del ruolo» dice Claudio Pucci, imprenditore tutt'altro che di ghiaccio, di fronte a un'opportunità storica per la città e per il territorio, con un cuore grande da hockeista.

«Un treno come questo, sul binario di Pnrr-Olimpiadi-centro federale, non passa una seconda volta e Varese ha già dimostrato di riuscire a fare squadra per poterci salire» dice Pucci in una chiacchierata che trae linfa dalla sua anima ghiacciofila ma guarda al domani (prima che essere stato portiere ed essere sostenitore dei Mastini, il presidente del Cda del Centro Polispecialistico Beccaria ha visione: nel giugno 2020, infatti, aveva già depositato il dominio varesolimpica.it).

Il treno è stato lanciato dai 25 milioni stanziati dal governo grazie ai fondi del Pnrr a disposizione della Regione per il centro federale degli sport del ghiaccio, cioè una struttura con una pista principale da oltre 3 mila spettatori ampliabili fino a 5 mila che farebbe da casa azzurra del nord ovest - anche con con una pista secondaria - per hockey, pattinaggio artistico, short track e curling a cui sarebbe destinata un'ulteriore pista dedicata.

Como lo vuole, Varese anche. E Pucci spiega perché per tradizione, location, passione, praticanti, forza imprenditoriale, associativa e politica e molto di più la Città Giardino può, anzi deve vincere questa sfida unica e irripetibile.

«La tradizione degli sport del ghiaccio parla per noi - dice - ci sono gli scudetti, la Federation Cup, l'IHL e la Coppa Italia appena vinti, i campioni di ogni tempo, i talenti locali e il vivaio dell'hockey ma anche la campionessa dell'artistico Ginevra Negrello, i fenomenali atleti dell'Armata Brancaleone del para ice hockey, la realtà emergente del curling e, in generale, il numero di tesserati e di società, il bacino d'utenza e il seguito clamoroso di appassionati con un palaghiaccio praticamente sempre esaurito. Il derby sulla carta è già vinto: ora va fatto anche nella realtà».

Restiamo alla passione e all'entusiasmo incontenibili del sistema Varese: «L'Acinque Ice Arena è sold out alle partite così come nelle ore ghiaccio, a parte quelle del mattino dove però ha trovato casa una certa Carolina Kostner e ci sono i ragazzi delle scuole a riempire la pista. Qualche giorno fa ho chiesto a Matteo Torchio, presidente del settore giovanile dell'hockey: "L'anno prossimo arriverete a 200 ragazzi?". Mi ha risposto che gli piacerebbe, ma oltre 150 non possono salire per l'overbooking di ore ghiaccio. Ci sono dunque una fame e uno spazio immenso per aumentare il numero di praticanti e avvicinare moltissimi altri giovani non solo dell'hockey: un nuovo palaghiaccio come sbocco di quello già esistente può davvero contenere il futuro di quella che è già la capitale del nord ovest degli sport del ghiaccio».

I galloni perché accada Varese li ha tutti e anche l'Alto Adige secondo Pucci lo riconosce: «Siamo avversari sul ghiaccio ma alleati fuori per aumentare il numero di praticanti e questo centro federale lo permetterebbe. Quando Varese era lontana dal suo livello, mancava anche a loro...». 

Ma cosa deve accadere perché l'idea si tramuti in realtà? «Serve l'unità tra tutti gli attori in campo, senza cadere in egocentrismi e individualismi - dice Pucci - Dobbiamo agire come una sola squadra fatta da società sportive, istituzioni, associazioni, territorio e imprenditori. Un po' come è accaduto nell'ultima stagione all'Acinque Ice Arena, quando sugli spalti fianco a fianco tifosi, politici di ogni appartenenza e industriali conosciuti hanno sostenuto i Mastini, costruendo un gruppo vincente».

«La squadra di hockey ha avvicinato imprese del territorio di assoluto valore, ultima ma non ultima la Elmec - sottolinea Pucci - perché il progetto è serio e piace il mondo del ghiaccio, che è ancora "puro" e lontano da altre dinamiche che può avere il calcio, e Varese di imprenditori ne vanta di eccezionali... Como ha tantissime altre opportunità, il lago, i congressi... Noi siamo la capitale dello sport, abbiamo questa vocazione che ci arriva dalla storia e dal nostro habitat naturale».

Anche il palaghiaccio appena ristrutturato in via Albani «trarrebbe beneficio dall'arrivo di un centro federale del ghiaccio, esaltandolo ancor più grazie a prevedibili sinergie, nuovi appassionati, atleti e pubblico», mentre per quanto l'area dove potrebbe sorgere, Pucci non entra nel merito politico e urbanistico «che non è il mio» ma «a livello personale dico che le ipotizzate Fontanelle, essendo al centro di più comuni, dovrebbero forse mettere d'accordo più teste, anche se il concetto dell'unità e del beneficio per un intero territorio dovrebbe spianare la strada in qualunque caso».

«Nella mia visione l'area dell'ippodromo sarebbe la soluzione ideale - prosegue - perché è già vocata al ghiaccio, è già presente un hotel e c'è la possibilità di creare parcheggi o altre attività collaterali anche se questi temi non competono a me. Però un unico polo del ghiaccio nel nord ovest forse merita di essere anche unito».

Da imprenditore agli imprenditori, cosa direbbe Pucci? «Che per i prossimi 10 anni c'è una pagina sportiva bellissima da scrivere assieme per lasciare il segno nella propria città e per restituire qualcosa che il territorio ci ha dato. Se l'impresa andasse in porto, ci sarebbe uno straordinario ritorno in termini di prestigio ma anche sociale. Abbiamo una rete imprenditoriale solida e consolidata che può essere il valore aggiunto».

"Location, location, location" è un mantra che s'attaglia perfettamente a questa grande possibilità: «La posizione del nostro capoluogo è strategica, non è un caso che gli australiani l'abbiano scelta per il loro quartier generale sportivo. La vicinanza a Malpensa e alle autostrade ma anche alla Svizzera ci posizionano in maniera perfetta».

Per finire, visto che la storia conta, Pucci ricorda come sul ghiaccio Varese ha battuto spesso Como da quando ha iniziato a incrociare i bastoni con i Lariani, cioè dopo gli anni degli scudetti e del trionfo europeo (allora le distanze erano incolmabili): «Ricordo i miei Mastini e la finale del 2003 per salire in serie A contro il Como, il vecchio palaghiaccio stracolmo con 2000-2.500 persone. Persa la prima partita in casa, siamo andati a vincere a Como prima di dominare 4-1 in casa gara 3. È il ricordo più bello della mia carriera da portiere». 

«Prima era come se un po' tutti attendessero il ritorno di Varese a certi livelli - conclude - ora che è successo e che la fiammella è diventata un incendio, il centro federale sarebbe la chiusura del cerchio. Una storia già scritta che si compie nella realtà».

Andrea Confalonieri


Vuoi rimanere informato sui Mastini Varese e dire la tua?
Iscriviti al nostro servizio gratuito! Ecco come fare:
- aggiungere alla lista di contatti WhatsApp il numero 0039 340 4631748
- inviare un messaggio con il testo MASTINI VARESE
- la doppia spunta conferma la ricezione della richiesta.
I messaggi saranno inviati in modalità broadcast, quindi nessun iscritto potrà vedere i contatti altrui, il vostro anonimato è garantito rispetto a chiunque altro.
VareseNoi.it li utilizzerà solo per le finalità di questo servizio e non li condividerà con nessun altro.
Per disattivare il servizio, basta inviare in qualunque momento un messaggio WhatsApp con testo STOP MASTINI VARESE sempre al numero 0039 340 4631748.