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Calcio | 16 luglio 2023, 08:31

Gorrasi e la sua bellissima Solbia: «Scapinello simbolo, Domenicali innovatore. Vincere divertendo si può. Obiettivo? Salire oltre il terzo posto...»

Il direttore generale della Solbiatese: «Aggiunti giocatori che hanno già vinto la categoria, Domenicali giovane nella mentalità e nel gioco. Il pericolo? La presunzione». E poi l'identikit della rosa, vivaio, strutture, settore giovanile e femminile, amichevoli, riforma dello sport, raduno e amichevoli. Il sogno: «Poter arrivare in D come punto di riferimento per chi vuole venire a vedere delle belle partite in uno stadio unico». Su Milanese: «Di un'altra categoria, ha tempi e modi giusti. Non sentiamo la sua pressione ma la sua vicinanza»

Carmine Gorrasi, 42 anni, direttore generale della Solbiatese accanto al nuovo logo studiato dal presidente Silvia Gatti. Sotto nella gallery il simbolo Scapinello con il vivaio nerazzurro al Chinetti

Carmine Gorrasi, 42 anni, direttore generale della Solbiatese accanto al nuovo logo studiato dal presidente Silvia Gatti. Sotto nella gallery il simbolo Scapinello con il vivaio nerazzurro al Chinetti

Con Carmine Gorrasi, direttore generale della Solbiatese, è sempre un piacere parlare. Per la chiarezza, per la capacità di far seguire i fatti (risultati) alle parole, per la conoscenza e l'amore del calcio e perché ha la grande dote di fare sentire chiunque parte di un progetto costruito nei tempi e nei modi giusti, oltre che con le persone giuste.
Sarà la vicinanza di Claudio Milanese, sarà la capacità di fare un passo alla volta, sarà l'umile ambizione di saper attendere l'attimo fuggente che, prima o poi, arriva, sarà quel che sarà ma alla Solbiatese, dove le radici stanno diventando sempre più forti, sembra che tutto s'incastri pazientemente in una scalata che è partita da lontano e arriverà lontano. Con quelle poche e a volte rare qualità che nel calcio fanno sempre la differenza: serietà, solidità, capacità, perseveranza. 
Con Gorrasi abbiamo chiacchierato della nuova stagione, di giocatori e obiettivi e di tanto altro: ecco le sue parole.


Le conferme principali.
Scapinello è il simbolo della Solbiatese: si sente a casa, capitano e leader, e ogni anno rinuncia a offerte più importanti per restare qui anche se potrebbe giocare in ben altre categorie.

Altre conferme.
Torraca e poi Mondoni, Lonardi, Novello e Pandiani che alla fine arrivano tutti dalla trafila nel Varese, ragazzi che sono professionisti nella testa e che hanno già dato il 110% per questa maglia. Confermatissimo anche Minuzzi a centrocampo: non capiamo perché non lo chiamino dall'alto, meglio per noi.

Il gruppo è cambiato: perché? 
Il gruppo era solido, aveva stravinto la Promozione e ha fatto un'ottima Eccellenza ma abbiamo pensato di cambiare qualcosa perché il ciclo poteva considerarsi concluso e perché volevamo giocatori più congeniali al 4-2-3-1 di Domenicali, arrivato lo scorso ottobre.

Come avete scelto i nuovi?
Cercando ragazzi che sposassero il progetto e venissero a Solbiate a prescindere dalla categoria.

Ce li presenti.
Abbiamo innanzitutto aggiunto giocatori che hanno già vinto la categoria. Dalla Vogherese ecco Riceputi, classe '97, un terzino che segna e per me è di un paio di categorie superiore, e Romano, 33 anni, che non ha bisogno di presentazioni: già capocannoniere in Eccellenza, ci mancava un uomo d'area come lui capace di sbloccare partite come la sfida playoff dominata ma pareggiata con il Club Milano. In mezzo al campo abbiamo preso Mira, 27 anni, ragazzo di Taino che ci dà fisicità e che ha vinto gli ultimi tre campionati d'Eccellenza, l'anno scorso all'Rg Ticino e prima alla Varesina. E c'è anche l'esterno Milani, un 2001 molto interessante ex Castanese.

A proposito di esterni... ecco Pedrabissi, 27 anni, non un giocatore qualunque.
Ci stavo arrivando: lo volevamo già a dicembre dell'anno scorso. Può fare 20 gol.

Arretriamo in difesa: ha portato al Chinetti un uomo molto importante.
Sì: Sorrentino, 28 anni, è il centrale e il leader difensivo che forse ci mancava. 

I due portieri, invece?
Russo, 30 anni, ha fatto tanta serie C e D mentre Seitaj, 26 anni, ha vinto il campionato con l'Rg Ticino.

Capitolo giovani: chi è arrivato?
I terzini destri Federici, 2004 dal Verbano (era dell'Alcione), e Manfrè, 2003, in uscita dalla Castanese. Portiamo in prima squadra anche quattro giocatori del nostro settore giovanile: l'attaccante Sottocasa, il 2006 Diana che in tanti ci hanno chiesto in D ma che speriamo faccia lo stesso percorso di Minuzzi, il 2004 Gnagne, centrale o terzino, e poi il centrocampista Romano, ex prodotto della Pro Patria.

Obiettivo.
Pensiamo di aver costruito una squadra importante per fare un campionato importante e provare a migliorare la posizione dell'ultimo campionato in cui siamo arrivati terzi insieme al Club Milano. Vincere non è mai semplice ma ci vogliamo provare.

Domenicali a 66 anni è simbolo di esperienza e vittorie: c'è qualcosa di lui di cui stupirsi ancora?
La voglia di innovare e imparare sempre cose nuove. Lui è giovane nella mentalità e nel modo di giocare: se potesse schiererebbe 2 difensori, 2 centrocampisti e 6 attaccanti... È bello venire a vedere la Solbia perché, anche se rischiamo qualcosina, andiamo sempre all'attacco. Certo, per potercelo permettere tutti devono avere spirito di sacrificio e voglia di rincorrere gli avversari. Domenicali è il nostro valore aggiunto.

Una parola sullo staff.

Importante. Il preparatore atletico è Federico Pinto che ha vinto l'Eccellenza a Voghera, il team manager Danilo Grassi, ex Pro Patria, è un vero professionista affiancato dal nostro dirigente accompagnatore storico, Luca Concolato. L'allenatore dei portieri è Giordano Giglio, che ha giocato una vita in provincia. I due allenatori in seconda sono Andrea Tubaldo, ex Pro Patria, e Andrea Tomasoni - figlio di Paolo - che allenerà anche la Juniores per avere continuità con la prima squadra.

Il pericolo in cui non dovrete cadere.
La presunzione.

Gli avversari.
Che ci sia o non ci sia il Varese - io preferirei non averlo perché è sempre il Varese e ha un allenatore pratico che conosce la categoria - la prossima Eccellenza sarà una serie D allargata e dobbiamo averlo bene in mente: andare a giocare a Saronno, dove c'è un allenatore esperto come Tricarico e troveremo una buona squadra (Pontiggia fa la differenza al piano superiore), a Pavia o magari al Franco Ossola è complicato. In più ci sono squadre che si sono rinforzate parecchio come l'Ardor Lazzate o il Calvairate. Dovremo pensare innanzitutto a noi stessi: i ragazzi hanno tutto a disposizione, dalle strutture alla tecnologia, per poter far bene.

Che campionato è l'Eccellenza?
Un po' più aperta e bella della serie D, dove si vedono tante brutte partite, molto fisiche e chiuse, specialmente dalla metà classifica in giù. In Eccellenza tutti provano a giocare.

Avete rivisto anche il logo...
Opera di Silvia Gatti, amministratore e presidente. È stilizzato e richiama il passato della Solbiatese. 

Vivaio: bilanci, numeri e novità.
Abbiamo circa 230 ragazzi, non sono numeri enormi perché puntiamo alla qualità, ovviamente non con i più piccolini che devono solo divertirsi. Negli ultimi anni abbiamo ottenuto risultati incredibili. Disputiamo le massime categorie dilettantistiche, cioè l'elite e i regionali sia nei giovanissimi che negli allievi. La Juniores è arrivata alla finale regionale e ha sfiorato la vittoria, perdendo ai rigori senza nessun rinforzo della prima squadra impegnata ai playoff.

A che punto è l'ampliamento delle strutture?

A settembre iniziano i lavori per i nuovi campi a 11 e a 5 in sintetico dietro la tribuna del Chinetti, le due tribune da 50 posti, una che guarda il campo in erba a 11 già presente, e i 3 campi da padel. Rifaremo anche il bar. C'è anche un progetto comunale per la riqualificazione dello stadio, ma compete appunto al Comune. 

Cambia qualcosa nella struttura societaria?
Claudio Milanese è il nostro patron, Silvia Gatti l'amministratore e presidente, ma ci sono anche due vicepresidenti: Emanuele Pivetta con la novità, almeno in questo ruolo, di Mirko Barban che sarà "operativo" e rappresenterà il patron. Danilo Agrelli è il direttore tecnico della prima squadra e dalla juniores. Responsabile del settore giovanile è Luciano Pozzolini che si avvale in particolare dell'aiuto di Massimo Tornese e Alberto Sottocasa.

Capitolo squadra femminile, l'altro progetto di Claudio Milanese e Silvia Gatti che orbita sulle Azalee di Gallarate. Come crescerà?
La società compie uno sforzo importante perché la prima squadra femminile è in serie C, categoria importante con trasferte in Sardegna, Toscana e non solo. Le ragazze sono state bravissime arrivando quinte in un campionato difficile: stiamo cercando di migliorare, abbiamo confermato l'allenatore Marsich e preso il direttore sportivo Flavio Santoianni. Abbiamo anche una Juniores e, probabilmente, avremo le allieve con tutto il settore giovanile dopo un patto con le vecchie Azalee e 100-120 atlete complessive. 

Il sogno è la serie D. Cosa vorrebbe attaccare a questo sogno?
Speriamo di fare ancora più pubblico, che è già cresciuto rispetto all'inizio, e il giorno che saremo in D di poter essere un punto di riferimento in provincia per chi vuole venire a vedere delle belle partite in uno degli stadi più affascinanti e a portata di famiglie e tifosi che ci siano.

Un vantaggio che non è ancora stato detto di avere un patron come Claudio Milanese.
Vuole la serie D ma con i dovuti tempi e modi, cercando di fare le cose per bene: non sentiamo la sua pressione ma la sua vicinanza. Certo, sappiamo tutti di avere una squadra importante, così come lo sono alcune avversarie.

Raduno e amichevoli.
Ci ritroviamo venerdì 4 agosto alle 9.30 a Gallarate perché, come ogni anno, al Chinetti rifaremo il manto erboso. Dopo tre giorni di allenamenti mattutini partiamo per il ritiro di Sondalo in Valtellina, che durerà una settimana. Domenica 13 disputiamo un'amichevole alle 16.30 con il Sondrio, che è salito dalla Promozione, e domenica 20 al Chinetti alle 18 con la Varesina. Altro test infrasettimanale il 24, ma stiamo ancora definendo l'avversario. Coppa Italia al via il 27 con girone a 3, campionato in partenza il 10 settembre. 

Effetti della famigerata riforma dello sport?

Quelli che hanno avuto tutte le squadre di Eccellenza e Serie D. Facendo bene tutte le cose, abbiamo un 20-25% in più di costi. I giocatori devono capire che ora sono tutelati con i contributi e che, quindi, questa spesa aggiuntiva della società ha a volte un effetto sullo stipendio netto.

Andrea Confalonieri


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