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Territorio | 13 luglio 2023, 09:02

ESTATE IN COMUNE/4 - «Vogliamo cambiare il mondo? Partiamo dalle piste». Cavallin e la Induno Olona a misura d’uomo (e di bici)

Una lunga chiacchierata con il sindaco di uno dei Comuni più attivi in tutta la provincia dal punto di vista della mobilità dolce («Ci indigniamo degli effetti dei cambiamenti climatici, bisogna agire concretamente»). Ma anche tanti lavori pubblici in arrivo e un bilancio dei suoi due mandati giunti quasi al termine: «Il prossimo sindaco? Spero rimanga preponderante l’elemento della civicità»

Marco Cavallin. sindaco di Induno Olona

Marco Cavallin. sindaco di Induno Olona

Chi può tracciare un bilancio su Induno Olona meglio di chi l’amministra da ormai quasi dieci anni? L’amministrazione del sindaco Marco Cavallin si è contraddistinta per il grande impegno sulla mobilità ciclopedonale, che dopo il collegamento con Valceresio e Valganna sogna anche quello verso la Valle Olona.

Dal tessuto sociale creatosi (cosa che lo rende più orgoglioso di tutte) ai grandi cambiamenti di cui sarà soggetto il paese nel prossimo futuro. E su chi sarà il prossimo sindaco, Cavallin spera nella continuità con la lista civica.

Come sono andati questi primi sei mesi dell’anno per lei come sindaco e per Induno Olona?

È stato un inizio all’insegna della realizzazione di progetti che stanno prendendo corpo in questo momento. Sono stati mesi di preparazione per dare inizio ai cantieri che erano in previsione e che stanno fisicamente iniziando in queste settimane.

Come si passa l’estate a Induno Olona?

La preoccupazione principale sono stati bambini e anziani. Per i bambini abbiamo collaborato con diverse realtà, come associazioni e parrocchia per garantire un’assistenza sul territorio. Per gli anziani abbiamo un centro comunale, che è il Rebelot, e abbiamo fatto in modo che anche a luglio e agosto ci sia qualcuno che possa stare con loro. E poi anche altre attività: il nostro ormai famoso Risotto Sotto Le Stelle tutti i venerdì nella sede della Pro Loco fino a fine agosto. Stanno iniziando una serie iniziative organizzate dall’associazione Il Caimano, come il cinema all’aperto nella corte Andrea Riva.

Pensa che il Covid abbia cambiato il modo di vivere degli indunesi?

Gli strascichi ci sono, da sindaco vedo il disagio dei ragazzi. Quelli che pagano le conseguenze sono sempre i più fragili. I nostri servizi sociali stanno gestendo diverse situazioni molte sono state determinate anche dopo la pandemia: chi era solo durante il Covid si è ritrovato ancora più solo, ma con la rete sociale che abbiamo a Induno le situazioni si stanno gestendo. Chi aveva bisogno è stato aiutato.

Lei è stato eletto nel 2014: qual è stato il momento più difficile da sindaco e quello che l’ha resa invece più orgoglioso?

Il più difficile sicuramente l’inchiesta giudiziaria che mi ha visto coinvolto direttamente e da cui sono uscito dopo tre anni brutti. Sono stati intaccati i motivi per cui faccio il sindaco, ovvero il servizio e l’onestà. È stato un momento che non auguro a nessun amministratore, anche se poi devo dire che i momenti più brutti li percepisco quando sento il dolore delle persone e vedono nel sindaco la persona che può risolvere tutto, anche situazioni pesanti. La cosa che mi rende più orgoglioso la relazione con le persone: non ho mai evitato l’incontro con i cittadini, che è sempre personale, non credo nel dialogo sui social. E poi, da architetto, tutti i lavori che mi riempiono di gioia, soprattutto nel pensare alle persone che utilizzeranno poi quegli spazi. Sono un sognatore: sto pensando al collegamento con la valle dell’Olona, quella cosa porta a fare un Masterplan che presenterò in consiglio comunale. È importante pensare alle cose ordinarie ma avere anche uno sguardo sul futuro.

La sua amministrazione è una delle più attente della provincia alla questione della mobilità dolce: qual è la politica alla base di questa scelta?

Io penso a un concetto, ovvero che chiunque di noi si indigni quando vede le conseguenze dei cambiamenti climatici. Ci indigniamo ma poi bisogna arrivare ad agire concretamente. Le ciclopedonali è una mobilità dolce alternativa, se pensiamo quanto sprechiamo per il movimento penso che quella sia la nostra strada, su cui molti paesi europei sono avanti. Vogliamo cambiare il mondo? Questa cosa della mobilità è una delle strade che ci permette di farlo. L’obiettivo è cha a Induno ci si possa muovere in bicicletta e andare ai laghi senza mezzi. Tutto questo cose mi ha spinto a credere in questa cosa, che è un’occasione anche per attirare turisti, un aspetto non ancora valorizzato abbastanza.

Sempre a proposito di mobilità, giungono sempre segnalazioni di auto a massima velocità tra via Matteotti e via Porro. Come si può intervenire per risolvere il problema?

Anni fa sono stato etichettato come “il sindaco delle rotatorie”, su via Jamoretti ne abbiamo messe 5 o 6 da quando sono sindaco. Un'altra cosa che stiamo facendo sono gli attraversamenti pedonali rialzati e l’installazione di dossi, ne manca ancora qualcuno e sto prendendo in considerazione di installarne ulteriori, per esempio in piazza della chiesa andremo a privilegiare chi passa a piedi e in bici rispetto chi passa in macchina. Poi ci sono le attività repressive svolte dalle forze dell’ordine. Purtroppo c’è poi un livello di disinteresse per gli altri che è preoccupante, ed è una cosa che ci deve far riflettere tutti.

Cosa c’è in serbo per Induno Olona dopo l’estate?

Il cantiere di piazza San Giovanni XXIII aprirà tra quindici giorni e si svilupperà nei mesi estivi. Mi scuso in partenza per i disagi, Induno sta diventando un cantiere ma la progettualità ha portato a imbastire tutto e siamo arrivati a mettere su terra le cose che stiamo facendo. Sono tante opere per le quali ci vorrà pazienza per i disagi, ma alla fine avremo una piazza vivibile e con uno spazio per i pedoni, una nuova aula studio, una ciclopedonale nella sua impostazione principale, partiranno probabilmente i lavori per la nuova area feste al centro sportivo, che sarà una rivoluzione: oggi le feste fatte in varie location, ora avremo un’area attrezzata. Spenderemo circa 500 mila euro per l’operazione.

Tra meno di un anno scade il suo secondo mandato: che Induno Olona lascerà rispetto a dieci anni fa

Sulle opere lascio giudicare i cittadini. Lascio una bella realtà sociale: se dovessi pensare a cosa è più prezioso oggi è il tessuto sociale. Sono orgoglioso del mio paese e delle persone che lavorano a livello sociale sul territorio, come associazioni, scuole, parrocchia, che creano un tessuto sociale. Chi arriva da fuori mi dice che apprezzano Induno anche per questo. Penso al valore dell’elemento di socialità e sono orgoglioso di averci contribuito.

A che tipo di sindaco si augura di passare il testimone?

Spero che ci sia continuità con la lista civica che ha amministrato Induno negli ultimi 20 anni. Il candidato sarà sicuramente all’altezza di quanto fatto in questi anni, anche se non è un compito semplice fare il sindaco. Mi auguro che si vada avanti a lavorare con una visione civica dell’amministrare: anni addietro abbiamo avuto esperienze partitiche, che hanno comunque tutto il diritto di esserci, ma quando è preponderante l’elemento della civicità c’è da guadagnare.

Dove va in vacanza il sindaco Cavallin? Qual è la sua vacanza ideale?

Quest’anno vado in Sicilia. La mia vacanza ideale è al mare, anche se io sono un montagnino.

Lorenzo D'Angelo

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