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Territorio | 05 luglio 2023, 14:42

ESTATE IN COMUNE/2 - Feste, frontalieri, lavori pubblici e il nodo palestra: tutta l’Arcisate di Cavalluzzi

Tappa nell’ufficio del primo cittadino di un paese che rimane attivissimo anche in estate con i weekend al parco Lagozza. Accento anche sulla questione dei circa 1.300 residenti che lavorano in Svizzera («Portano ricchezza, ma serve una zona economica speciale») e su diversi interventi che cambieranno il territorio («Pavimentazione in porfido nel centro storico. La palestra? Un dolore ogni volta che ci passo davanti»)

Gianluca Cavalluzzi, sindaco di Arcisate

Gianluca Cavalluzzi, sindaco di Arcisate

L’estate ad Arcisate? Si passa al parco Lagozza, parola del sindaco. Il tour nei Comuni della provincia è passato stavolta dall’ufficio di Gianluca Cavalluzzi: tema caldo per lui e per il suo paese la questione frontalieri, ma anche numerosi lavori pubblici prossimamente al via. E c’è il nodo palestra...

Come sono andati questi primi sei mesi dell’anno per lei come sindaco e per Arcisate?
Sono stati come tutti gli altri tre anni e mezzo molto difficili, perché a livello amministrativo ci sono molte questioni che mettono in difficoltà, non ultima la questione rincaro dei prezzi che ancora adesso stiamo pagando dazio e l’aumento dei costi energetici. Dopo il Covid è arrivata la guerra, per cui siamo andati un po’ in affanno con le opere pubbliche, per cui alcune gare d’appalto sono andate deserte.

Come si passa l’estate ad Arcisate?
Fondamentalmente si passa al parco Lagozza: sono previste (alcune già state fatte) una serie di feste belle e importanti guidate essenzialmente dalla Pro Loco. Il clou delle feste sarà quella degli Alpini, il 21, 22 e 23 luglio, e poi quella dei pescatori. Dopo la pausa di agosto, a settembre si chiude alla grande con la festa dell’Arcobaleno di Nichi, il 9 e 10 settembre.

Pensa che il Covid abbia cambiato il modo di vivere degli arcisatesi?
Non so cosa sia cambiato: ora siamo a pieno regime e sostanzialmente è tornato tutto come prima. Sicuramente, però, le ripercussioni continuano a farsi sentire per alcune famiglie a livello economico.

In cosa è cambiata maggiormente Arcisate dalla sua elezione nel 2019?
Nel rapporto tra cittadini e amministratori. La nostra amministrazione avrà anche tutti i difetti del mondo ma sicuramente noi ci mettiamo sempre la faccia, non abbiamo problemi a parlare, ricevere critiche e a spiegare le cose. A livello prativo è cambiata la viabilità per andare in Svizzera, con la parte finale di via XXIV Maggio illuminata; in via Matteotti ci sono due marciapiedi; il parco Lagozza ora ha l’anello cementato ed è percorribile tranquillamente.

Lei è stato uno dei sindaci più social e attivi a livello comunicativo durante la pandemia: come le è venuta l’idea e quanto pensa sia stato utile?
L’idea mi è venuta il giorno in cui mi hanno comunicato che c’era il primo caso Covid ad Arcisate, perché sentivo il pericolo che si potesse creare confusione, per dare indicazioni più precise possibili e chiarire cose si poteva fare. Credo sia servito, ho ricevuto molti feedback positivi, le persone volevano capire qual era la reale situazione, noi volevamo informare sui servizi che c’erano a disposizione, come consegna della spesa agli anziani e trasporto medicinali.

Questo è un Comune in cui risiedono molti frontalieri: come pensa che si possa arginare la fuga verso l’estero dei lavoratori specializzati?
Chiaro che il frontaliere porta ricchezza, è un dato di fatto, i quasi 1.300 arcisatesi che lavorano in Svizzera hanno un tenore di vita diverso. Questo è un problema per le aziende sul nostro territorio, che vedono i migliori che se ne vanno, legittimamente. L’unica soluzione è creare una zona economica speciale sui comuni di frontiera, una cosa già paventata un po’ di anni fa con la proposta di legge di Matteo Bianchi e ora sembra sia stata portata avanti. La questione non è avere uno stipendio pari, questo è improponibile, bisognerebbe puntare su agevolazioni e welfare aziendale, che per le piccole imprese però è sostenibile solo fino a un certo punto. Resta comunque un tema molto forte.

Com’è la situazione di Arcisate a livello di attività commerciali?
Abbastanza vivace: lungo via Matteotti resistono diversi negozi di vicinato, ci sono alimentari, fioristi e altro: sta reggendo il colpo, ma chiaramente il trend è da verificare. Noi ora siamo entrati nel Distretto del Commercio, diventato un distretto d’eccellenza, e speriamo che dia un po’ di linfa. Le grandi catene continueranno ad aprire, ma questi negozi hanno resistito all’apertura dei supermercati: non devono lavorare sul prezzo ma sul servizio.

Calcio, pallacanestro, atletica, ora anche torneo della Rasa: pensa che questo Comune abbia una vocazione sportiva?
Sicuramente c’è una grandissima vocazione sportiva, è una cosa storica, basti pensare che quarant’anni fa c’erano due squadre di ciclismo da cui sono nati grandi campioni. La cosa interessante è che ci sono tanti giovani attratti da queste realtà, che vanno avanti nonostante le mille difficolta.

A proposito, a che punto si è con la nuova palestra di via Cavour?
Un dolore ogni volta che ci passo. È stata una buona idea però programmata male secondo me. La situazione ora è che stiamo procedendo con l’appalto per la fornitura degli arredi: ricordo che nel progetto originale, nel capitolato c’erano 2000 euro per gli arredi. Stanno finendo gli esterni della palestra: prima c’è stato un debito fuori bilancio, poi il rincaro dei prezzi, poi la difficoltà nel reperimento dei materiali. Il cantiere è aperto, ora è fermo perché stanno aspettando che arrivino gli autobloccanti per fare i marciapiedi. Credo che in autunno la palestra sia finita. C’è poi un altro problema molto grosso mai preso in considerazione: la gestione della palestra, che da progetto è un impianto sportivo a rilevanza economica, e non può essere gestito direttamente dal Comune, che quindi deve affidarla a un esterno disposto a utilizzarlo, pagare le spese e avere ricavi. Nel progetto, poi, non erano previste le due cose che potevano dare un minimo di reddito: il bar e la palestra fitness. Non accuso nessuno: adesso ci sono io e colpe sono mie, ma credo che con un po’ di sforzo riusciremo a risolverla.

Altri lavori pubblici in corso o che dobbiamo aspettarci?
Con l’autunno e l’inverno installeremo un nuovo parco giochi inclusivo, anche con attrezzi per calisthenics. Abbiamo poi concluso l’iter per la gara per il primo lotto di lavori nel centro storico, che riguarda il rifacimento dell’anello in via Foscarini e via Verdi dove faremo la pavimentazione in porfido. Questi dovrebbero partire già a luglio. Poi entro l’estate arriverà il progetto definitivo rifacimento del parcheggio di via Crippa dietro il cimitero, con collegamento carrabile con il parcheggio delle scuole medie e il rifacimento dello stesso. Rimetteremo i soldi per le gare per la rotonda di Velmaio e per il monoblocco dello spogliatoio dell’atletica. Il marciapiede in via Scalpellini, a Brenno, lo rifinanzieremo con il bilancio del 6 di luglio.

La primavera prossima scadrà il suo primo mandato: ha intenzione di ricandidarsi per un secondo?
In questo momento non ci sono motivi per cui non mi debba ricandidare.

Dove va in vacanza il sindaco Cavalluzzi? Qual è la sua vacanza ideale?
La mia vacanza ideale è il mare, ma quest’anno vado in montagna, che ho riscoperto dopo il periodo del Covid.

Lorenzo D'Angelo

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