Dalla pronuncia esatta del nome di Niklas Czarnecki («Csarnechi»), neo coach dei Mastini - meno difficile di quel che potrebbe sembrare, così come potrebbe essere l'italiano per lui, visto che si è già iscritto a un corso per il suo ritorno in città di metà agosto (leggi QUI le sue parole) - alla sicurezza e alla calma olimpica che gli derivano dai 27 anni di esperienza nei campionati svedesi più importanti, ora a disposizione dei Mastini.
Matteo Malfatti, ds giallonero, parla a cuore aperto davanti alla nuova piscina scoperta panoramica del Palace Hotel con vista Campo dei Fiori, dal sistema "difesa, difesa, difesa" alla voglia di rivincere («Sarà più duro che vincere» è il mantra che ripete a tutti) e, infine ma non per ultimo, alla domanda che tanti tifosi si aspettano sull'addio/arrivederci ad alcuni giocatori che hanno dato la loro anima ai Mastini come Riccardo Privitera, Daniele Odoni a cui si aggiunge anche Daniel Belloni (clicca QUI per il nostro saluto).
Malfatti non si nasconde: «Sono tre giocatori rimasti nel cuore di tutti, ed è giusto così. Ne ho parlato in società e con i ragazzi: la scelta di cuore sarebbe stata quella di prendere la squadra che ha vinto e riconfermarla in blocco, ma ci saremmo comunque trovati il prossimo anno ad avere gli stessi problemi di inserimento di ragazzi giovani... ne servono almeno 3 o 4 in pianta stabile agli allenamenti e nelle linee per poter dare continuità al progetto e far vivere i Mastini anche in futuro, colmando il buco generazionale dovuto anche alla lunga chiusura del palaghiaccio. Sono scelte dolorose perché con questi ragazzi sono cresciuto ma, dopo un anno così bello, era il forse il momento giusto per farle, pur nella posizione scomoda di dover prendere una tale decisione. Capisco la delusione anche di alcuni tifosi, ma questo è lo sport e prima o poi bisogna avere il coraggio di affrontare i ricambi generazionali».