Addio Romano, grazie dell'amore per il Varese e di esserci sempre stato. Martedì l'ultima "trasferta" alla chiesa di Comerio

Se ne è andato all'improvviso, delicatamente, con quella leggerezza e il piacere di averlo accanto che solo poche persone riescono a lasciare. Romano Sardella, classe 1966, papà di Debora con cui partecipava alle trasferte di quella famiglia nella famiglia che si chiama Passione Biancorossa, è volato via lasciando tutti senza parole. 

Era uno di quei tifosi sempre presenti che non hanno bisogno di urlare per farsi voler bene e farsi sentire. Un suo sorriso e un suo saluto anche nei campetti sperduti e nelle situazioni più difficili e inverosimili a cui il Varese è abbonato non sono mai mancati, per noi e per tutti.

Il concetto di amicizia e semplicità che lega in maniera indissolubile il tifo biancorosso, soprattutto in trasferta quando il richiamo della foresta è troppo forte e radicato per non essere ascoltato (l'osteria, i compagni di sempre, un sentimento biancorosso puro, da serie B, coltivato stando assieme, anche distanti anni luce dalla propria "casa" naturale): Romano incarnava perfettamente tutto ciò. E, dote più unica che rara, riusciva a trasmetterlo anche solo con uno sguardo.

Martedì alle 10 il rosario e alle 10.30 l'ultimo saluto presso la chiesa di Comerio: una bandiera, una sciarpa e una maglia biancorossa, quelle che ha sempre indossato con orgoglio quale che fosse la categoria e il risultato del campo, insieme alla sua famiglia nella famiglia, non mancheranno all'ultima "trasferta" di Romano.