- 17 giugno 2023, 08:39

Formula 1, in Canada vincono le bandiere rosse

Non quelle della Ferrari, ma dei commissari. Tante interruzioni nelle libere del venerdì. Oggi le qualifiche

Tempi alla mano la prestazione di giornata va sicuramente alle bandiere rosse dei commissari di pista.

FP1 praticamente inesistenti e direzione gara che autorizza le FP2 con 30 minuti di tempo in più, vista la permanenza nelle FP1 della bandiera rossa per oltre 40 minuti. Il tutto dovuto a problemi delle telecamere in pista andate in black out. Nulla di rilevante quindi nelle prime prove libere, se non marcare a referto la miglior prestazione della Alfa Romeo di Bottas.

FP2 condizionate poco dopo la mezz’ora dalla rottura di Hulkenberg che blocca le prove con l’ennesima bandiera rossa. A seguire Ocon che si ferma a bordo pista come il compagno nella mattinata ed ennesima sospensione. Incredibile questo venerdì canadese. Si aggiunge a questa situazione fantozziana il clima quasi novembrino dell’isola di Notre Dame in Montreal.

Le qualifiche probabilmente si terranno con un clima difficile e ci sarà come lo scorso anno da divertirsi. Cronaca alla mano i tifosi ferraristi possono veramente sperare in una macchina da podio con super Max in versione Schumacher pronto a distruggere tutti anche questo fine settimana. In grossa difficoltà Perez che sembra la brutta copia di quello di inizio stagione. Aston Martin con aggiornamenti forse un po’ nascosta ma non brillantissima. Alpine con problemi di affidabilità. Capitolo Stoccarda con le due frecce d’argento che rispetto a tutti tengono la simulazione qualifiche prima della pioggia e dettano il passo con uno-due. Il pacchetto centrale con tutti attaccati e forse la rediviva McLaren meglio di tutti con Norris che potrà dire la sua. Il finlandese della Alfa sul pezzo con un buon tempo. Simulazione gara per i team in forma ridotta con pochi dati, ad occhio croce ci sentiamo di essere abbastanza fiduciosi per i tifosi italiani e due spicci sulle rosse di Maranello questa settimana potremmo anche rischiarli.

Lorenzo Pisani e Stefano Sandrini