Busto Arsizio - 11 giugno 2023, 08:00

Don Zambon, la festa di due parrocchie e di Busto «per il figlio di Giorgio e Laura, il nostro Marco»

Oggi prima messa a Santa Croce, insieme a Sant'Edoardo, poi la processione cittadina. Quella foto postata da suor Chiara che racconta una comunità

La bella foto postata da suor Chiara

Sarà una festa di due parrocchie, ormai una, anzi una come alle origini, a Busto Arsizio. Domenica 11 giugno alle ore 10.30 don Marco Zambon, prete da poche ore - LEGGI QUI - celebra la sua prima messa a Santa Croce, insieme a Sant'Edoardo che sospende i riti in quelle ore. La processione cittadina del Corpus Domini partirà alle ore 20.45 proprio da Santa Croce.

Una festa in crescendo, preparata dall'entusiasmo dei fedeli. In questi giorni, difficile andare in un negozio del rione senza inciampare in un'osservazione, in un frammento dell'immenso annuncio che è la scelta di don Zambon: «È il figlio del Giorgio e della Laura! È il nostro Marco!».

Santa Croce e Sant'Edoardo si sono preparati con grande impegno e altrettanta naturalezza a questo momento. Ora è arrivato, per la prima messa - che verrà celebrata all'aperto salvo scherzi meteo - c'è anche tanto di mappa parcheggi per non farsi intralciare dal traffico.

Il parroco don Antonio Corvi, nel giornale settimanale, ha affidato questa riflessione: «Chissà se mi capiterà di dover vedere tra i miei parrocchiani la grazia di una vocazione sacerdotale..." Me lo dicevo quando avevo qualche anno/kg in meno e qualche capello in più! Ci ho sperato e pregato pure, sono sincero. Perché è una “carezza della mano di Dio”, una Bellezza! Quanto è bello infatti sapere che don Marco è... Per.» E spiega così: «“Per” è una preposizione che indica il dono, l’offerta, la dedizione. Ma prima ancora di tutto questo, per noi cristiani indica il significato della Vita, della Passione, della Morte, della Resurrezione di Gesù: è lo stile di Gesù. E d’ora in poi don Marco sarà “per” noi, come “per noi” è stato ed è Gesù stesso. Non solo, d’ora in poi don Marco sarà anche... Con».

Certo, presto il giovane sacerdote saprà dove è destinato: «Don Marco forse non sarà più con noi fisicamente - verrà assegnato ad altre parrocchie e sicuramente ad altri oratori... sigh! - ma sarà “con” la sua gente, “con” la sua Chiesa, come “con noi” è stato ed è Gesù stesso. Non solo, d’ora in poi don Marco sarà anche... In. "In" è una preposizione che indica presenza certa, intimità, abitazione, casa. Ma prima ancora di tutto questo, per noi cristiani indica la presenza di Gesù dentro di noi: è la preposizione preferita dallo Spirito Santo. E d’ora in poi Gesù sarà “in” don Marco».

C'è grande trepidazione all'idea di vedere don Marco, figlio di Giorgio e Laura - il ragazzo che amava i campi e le barche, ma allo stesso tempo sentiva che c'era una strada che lo chiamava con insistenza, che c'era il suo posto che lo attendeva -  «salire all’altare e celebrare quel Grazie che ci regala proprio Gesù. Io non vedo l’ora che venga domenica... spero proprio che anche per voi sia così!».

Una speranza diffusa, e ora realizzata. Un abbraccio infinito, come quello raccontato ieri sui social da suor Chiara, suor C per tutti, che unisce una comunità.

 

 

Ma. Lu.