Chi lo chiamava maestro, chi Paolo. Ma una cosa è certa. Ce lo racconta uno dei componenti del coro dei Mastri Fini, senza voler apparire, nel vero stile insegnato da Paolo Fossati, scomparso ieri a 87 anni. LEGGI QUI
Perché si è un solo gruppo, ora più che mai: voci che si uniscono in equilibrio, come vuole la musica, come voleva l'umanità del direttore.
«Saputa la notizia ci siamo risentiti in tanti, e anche se è passato tanto tempo, la sensazione era di non esserci mai lasciati. La decisione di cantare lunedì è uscita senza fatica». Il desiderio, infatti, è quello di cantare all'ultimo saluto il 15 maggio: sarebbe un omaggio meraviglioso a colui che ha creato 62 anni fa - e portato avanti con dedizione immensa - i Mastri Fini.
È stato un percorso bellissimo, che oggi fa riversare più gratitudine che mai sul maestro Paolo Fossati.
«Come dimenticare le serate di prove, la sua pazienza e la sua dolcezza nel domare il coro, la sua capacità di creare legami indissolubili e di farci cantare come una cosa sola? Quando mi sento triste ricanto le musiche che ho imparato da lui e grazie a lui mi sono rimaste nel cuore. Mancherà. Tanto». Così ci confida una di quelle voci, grata al maestro.