- 12 maggio 2023, 17:30

Speciale Formula 1, aspettando Imola. «Una stagione con confezione glamour. Red Bull di un'imbarazzante superiorità, ecco cosa serve alla Ferrari»

Giovanni Castiglioni, presidente del Panathlon club La Malpensa e giornalista, analizza questa stagione in forma e sostanza. Con un viaggio tra i piloti della sua vita

Aspettando Imola, continua il nostro viaggio tra le voci anche del territorio su questa stagione di Formula 1. Ecco risuonare quella di Giovanni Castiglioni, presidente del Panathlon club La Malpensa e giornalista. Un approfondimento scientifico, con passione, come suo stile.

Cosa ne pensi di questa stagione di F1?

Confezione glamour. Ma dentro alla scatola causa imbarazzante superiorità Red Bull non c’è poi granché. Nel Mondiale 2019 ci vollero 9 Gran Premi per avere un vincitore diverso dalla Mercedes. Quest’anno in condizioni standard potrebbe non bastare l’intera stagione.   

In questi anni quale è stato il pilota che ti ha maggiormente emozionato?

La prendo parecchio larga. Passione infantile per Niki Lauda (tecnica con pochi eguali nella storia dell’automobilismo, cinismo come stile di vita ma anche una sensibilità insospettabile testimoniata dalle sue ultime volontà: farsi tumulare con la tuta rossa Ferrari. Un gesto da fuoriclasse). Infatuazione giovanile per Gilles Villeneuve (semplicemente un poeta. Lirismo puro alla guida affiancato ad un’umanità molto complessa). Ammirazione post adolescenziale per Nigel Mansell (impulsivo, irrazionale, visionario, l’ultimo buscadero di un motorsport che stava già cambiando). Passione adulta per Michael Schumacher (il migliore, un cannibale, punto). Non a caso, tutti piloti che almeno in una fase della loro carriera sono stati in Ferrari. In epoca più recente, ho apprezzato la feroce qualità di guida (ma non le scelte professionali) di Fernando Alonso e il mood bohemien di Kimi Raikkonen. Per fare un’eccezione ai targati Maranello, provo profonda stima per Lewis Hamilton. Abu Dhabi 2021 è come Wimbledon 2019 con Federer battuto da Djokovic. Una ferita insanabile. E forse anche un falso storico.                 

 

Oggi chi maggiormente ti colpisce come talento e qualità?

Verstappen davanti, di dietro tutti quanti. Come il marito di quella arcinota pellicola d’essai. Il pilota migliore sul mezzo migliore. Combinazione diabolica. Per la concorrenza. Per gli amanti del paradosso arrivo a pensare che una macchina così più performante rispetto agli avversari finisca per oscurare il valore assoluto di SuperMax. Ma il futuro genero di Nelson Piquet, c’è da starne certi, se ne farà una ragione. Di contro, Charles Leclerc avrebbe tutto (o quasi) per stargli a tiro. Ma con una Ferrari così, rischia di invecchiare in fretta.    

 

Segui la F1 da tantissimo, noi negli anni stiamo notando come anche le notizie sul motor sport cercano maggiormente la spettacolarità, è cambiato secondo te il modo di approcciarsi a questo sport oppure si cerca solo di raggiungere più like possibili?  

Trent’anni fa il Circus era un ambiente machista, dominato dagli sponsor tabaccai, dai produttori di superalcolici e dalle bellezze reggi ombrello sulla griglia. Insomma, Bacco, tabacco e Venere. Sintesi che era anche parte del suo fascino. Piaccia o meno. Oggi limitazioni, proibizionismo e neopuritanesimo hanno trasformato la F1 nel baraccone mediatico visto nell’ultimo weekend a Miami. Share altissimi, giovani generazioni fidelizzate, biglietti bruciati a dispetto dei prezzi. Evidentemente la strategia comunicativa è quella giusta. Magari chi ha superato i 50 come il sottoscritto apprezza il giusto. Ma fa poca differenza.          

Vestendoci i panni dei tifosi, secondo te cosa manca veramente alla Ferrari? Un anno difficile dovuto dal cambio di d’urgenza oppure serve un cambio a 360 gradi?

Serve un piano industriale coerente nel Reparto Corse. La Ferrari è un brand che funziona dal punto di vista commerciale ma non da quello sportivo. Quantomeno in F1. La SF-23 è un progetto sbagliato (alla prova della pista), poco duttile e (a occhio e croce) con ridotte possibilità di evoluzione. Dal 2007 (post era Todt), come Team Principal a Maranello si sono succeduti Domenicali, Mattiacci, Arrivabene, Binotto e ora Vasseur. Alla Mercedes Toto Wolff è al timone dal 2013 mentre in Red Bull Christian Horner è al comando addirittura dall’esordio del 2005. Serve continuità. Posto che la macchina la fanno gli ingegneri. L’anno passato John Elkann aveva garantito il Mondiale entro il 2026. Sembrava un eccesso di prudenza. E invece alla fine potrebbe aver peccato di ottimismo.         

Un gran premio che ricordi con grande affetto e che porterai sempre con te?

2 giugno 1996. Al Montmelò di Barcellona nasce la leggenda del Mago della Pioggia. Schumi impiegherà altri 4 anni per vincere il primo Mondiale in rosso. Ma il popolo ferrarista aveva già vissuto i propri cinematografici segnali dal futuro.  

Siamo partiti oggi con te per avvicinarci al Gran Premio di Imola del prossimo 21 maggio, come la vedi?     

Faccio la danza della pioggia. Il meteo recita temporali e schiarite il sabato, nubi sparse e qualche rovescio la domenica. Se sul Santerno sarà secco, monologo Red Bull. Se si dovessero aprire gli ombrelli, chissà…

Lorenzo Pisani e Stefano Sandrini