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| 11 maggio 2023, 13:00

L'INTERVISTA. Dalla Pro Patria alla Formula 1 corre la passione: «Vidi Gilles Villeneuve dal vivo, che adrenalina. Verstappen oggi talento puro»

Continua il nostro viaggio tra gli appassionati. Alessandro "Il Rosso" Gussoni, tifosissimo della Ferrari: «Il nome magico del circuito “Enzo e Dino Ferrari” può fare la differenza e vi dico che ci credo in una doppietta rossa con Leclerc e Sainz»

L'INTERVISTA. Dalla Pro Patria alla Formula 1 corre la passione: «Vidi Gilles Villeneuve dal vivo, che adrenalina. Verstappen oggi talento puro»

Oggi torniamo alle nostre latitudini con un’intervista rincorsa per più di anno. Vista la situazione difficile siamo riusciti a scomodare un grande tifoso Ferrari, non solo per essere conosciuto con un soprannome che potrebbe far riferimento alla scuderia di Maranello ma perché in tutta la tifoseria biancoblù è conosciuto come il Rosso. Ci teniamo a precisare che il soprannome è riferito alla sua gioventù con un taglio e colore di capelli che lo ha portato a tenersi per sempre questo nome e non riferita al Cavallino Rampante.

Alessandro “Ale” “il Rosso” Gussoni è appassionatissimo di motorsport da sempre, tifosissimo Ferrari e con lui durante le partite al Carlo Speroni di Busto Arsizio un passaggio sulle sorti del Cavallino Rampante c’è sempre.

Innanzitutto ancora grazie mille per la disponibilità. Cosa ne pensi di questa stagione di Formula 1?

Buongiorno a tutti e grazie per l’invito, un grossissimo saluti a tutti i lettori e appassionati di motorsport dell’Informazioneonline. Complimenti per quello che fate per la divulgazione del motorsport e in particolare  della Formula 1. Quest’anno sembra una stagione fotocopia dell’anno scorso con un risultato finale scontato. Sono sconcertato da tifoso del rendimento della Ferrari. La stagione continuerò a seguirla fino in fondo per la passione che mi porto dietro fin da bambino tifando sempre per la rossa anche se la delusione è veramente forte

In questi anni da appassionato quale è stato il pilota che ti ha maggiormente emozionato?

Negli ultimi anni c’è stata un’omologazione dei piloti. Mi sembrano più degli automi allenati dal simulatore e da un’attenta e maniacale preparazione fisica, in pochi hanno un talento di velocità puro come avveniva in passato. Negli ultimi decenni il pilota che veramente mi ha emozionato più di tutti è stato Kimi Raikkonen. Kimi mi ha colpito per la sua velocità, per il suo estro e anche per la sua incredibile personalità. Sinceramente è stato veramente l’unico che mi ha emozionato più di tutti.

Oggi chi maggiormente ti colpisce come talento e qualità?

Oggi obtorto collo mi tocca dire Max Verstappen perché oggettivamente non ha rivali. Non commette mai errori, guida bene e ha un talento puro, sopportato da una macchina che funziona benissimo ma lui è veramente quasi perfetto.

Un gran premio che ricordi con grande affetto e che porterai sempre con te?

Più che un gran premio, mi ricordo le prove di un gran premio. Ricordo veramente con affetto quell'8 settembre 1979 all’età di 12 anni ed erano le prove del gran premio di Monza. Quando vidi Gilles Villeneuve sfrecciare sul rettilineo ebbi una botta di adrenalina incredibile. Una delle botte di adrenalina più impattanti nella mia vita. In quel momento esatto capii che questo sport sarebbe diventato una grandissima passione. Quel rumore, vedere sfrecciare quelle macchine sono sentimenti indescrivibili e vedere dal vivo Gilles Villeneuve è stato un sogno realizzato.

Abbiamo voluto dare voce a chi come noi ha una passione infinita e l’avvicinarsi al Gran Premio di Imola del prossimo 21 maggio è un momento speciale per tutti noi, come la vedi?

Imola se non caliamo qualche asso dal cielo, qualche modifica magica alla macchina la vedo durissima con questa Red Bull e questo Max Verstappen. Sono però positivo per natura e il nome magico del circuito “Enzo e Dino Ferrari” può fare la differenza e vi dico che ci credo in una doppietta rossa con Leclerc e Sainz.

Indossando i panni dei tifosi, secondo te cosa manca veramente alla Ferrari? Un anno difficile dovuto dal cambio di dirigenza oppure serve un cambio a 360 gradi?

Non sono un tecnico, sono un tifoso e una risposta tecnica non riesco a darla. Probabilmente è stato deleterio questo continuo cambio di tecnici e team principal. Non abbiamo avuto una continuità nel tempo che ci ha permesso negli sbagli di migliorare nel tempo e alzare il livello. Per me è proprio questa mancanza di continuità che ha anche influito nei risultati degli ultimi anni. 

Lorenzo Pisani e Stefano Sandrini

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