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Basket | 09 maggio 2023, 15:43

VIDEO - «Varese è la mia nuova New York. Varese è casa»

Niente era scontato dopo quanto accaduto nell'ultimo mese, ma la dichiarazione d'amore di ieri di Micheal Arcieri ha dissipato ogni possibile dubbio sul futuro di un personaggio che, come Luis Scola, potrebbe avere ambizioni e possibilità ben più grandi della realtà biancorossa. Invece si è chiuso un cerchio perfetto: «L'abbraccio "pre" Trieste? Un momento irripetibile»

VIDEO - «Varese è la mia nuova New York. Varese è casa»

«Questa ormai è casa nostra. Mia, del piccolo Alexander, di mia moglie Beatrice. Varese è diventata la nuova New York o la nuova Bologna (città natale della moglie ndr) per noi».

Dubbi veri, o quantomeno fondati, non è che ce ne fossero davvero. Però il contesto va inquadrato per quello che è, senza fette di salame da mettere sugli occhi nel tentativo di oscurare qualcos’altro: quanto è accaduto nell’ultimo mese di vita della Pallacanestro Varese è stato un fulmine capace di tangere nel profondo la parabola di ogni biancorosso, in campo come fuori.

Il caso Tepic e i relativi risvolti giudiziari hanno infranto traguardi sportivi già raggiunti, hanno ritardato piani professionali già programmati, hanno distrutto il lavoro di tante persone e costretto le stesse ad accettare ciò che davvero non è mai facile da accettare: pagare in silenzio per colpe altrui.

Nel novero, senza ombra di dubbio, c’è anche Michael Arcieri.

Il quale, però, con la frase riportata a inizio articolo e pronunciata ieri a margine della festa di fine stagione in piazza Monte Grappa, ha dissipato ogni dubbio relativo al proprio futuro. E lo ha fatto con una dichiarazione d’amore nei confronti di Varese che mette i brividi. 

«Sì, farò ancora parte di questa famiglia. E fra un anno da oggi sarò ancora in piazza Monte Grappa, sperando di poter parlare di cose positive». Cioè di playoff giocati, non guardati alla tv.

Perché i brividi? Perché quando ti accorgi che un luogo e la sua gente sono riusciti a penetrare così in profondità in un cuore straniero, tanto da indirizzarlo sulla strada che in quel luogo torna e tornerà, invece che prenderne mille altre possibili e ben più importanti, beh… a chiudersi è un cerchio perfetto. In cui si è dentro tutti.

Arcieri, come Scola, chissà se anche come Matt Brase, rilanciano con il Sacro Monte e non con l’NBA o con l’Eurolega, cui potrebbero ambire, per status così come per network a loro disposizione. Merito anche di attimi che in un'estrinseca semplicità sanno però essere catartici, cardinali, dirimenti: «L’abbraccio dei tifosi prima della partenza per Trieste è stato qualcosa di inspiegabile - ha continuato il gm americano - Non so quando è stata l'ultima volta che ho pianto... La reazione che hanno avuto i ragazzi alla questione penalizzazione, fatta di grinta e cuore, è nata in quel momento. Non penso di poter vivere più un frangente così, di amore perfetto tra tifosi e squadra».

Qui l'intervista:

F. Gan.


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