- 14 aprile 2023, 08:10

STADIO APERTO. Il ruggito dei campioni: «Pro Patria avanti con rispetto per la maglia e cattiveria. E dove non arrivano le gambe ci pensi il cuore»

Serafini e Sartirana, sempre legatissimi ai colori bianco e blu, consigliano i tigrotti in vista del match decisivo con il Piacenza. Gambertoglio: «Siete stati da sprone per il settore giovanile, i suoi successi vi stimolino ora». De Grandis: «La salvezza è la nostra Champions»

Campioni, che hanno vissuto momenti esaltanti a Busto Arsizio, tanto da amare ancora follemente la maglia della Pro Patria. Ma conoscono anche le difficoltà, le fasi in cui le cose non girano per il verso giusto e bisogna trovare una via per uscirne. Si rivolgono ai “loro” tigrotti Matteo Serafini e Gigi Sartirana e li spronano come sanno fare. E così un bustocco come Emanuele Gambertoglio che si è tuffato anima e corpo nella missione di riscuotere passo dopo passo una maggiore attenzione alla causa biancoblù, con l’associazione Tigrotto 1919 e con l’Academy dove i piccoli calciatori e soprattutto i veri sportivi crescono. Dulcis in fundo Daniele De Grandis, tifoso sempre presente, al quale bastano un sorriso, la sua sciarpa e la sua inossidabile amicizia per spronare i ragazzi.

Domenica 14.30 penultima partita, contro il Piacenza che cerca di staccarsi dal fondo classifica. Partiamo da capitan Serafini, che analizza l’andamento del campionato a due volti: «È successo un qualcosa che ha compromesso questa bolla in cui si era arrivati ai vertici della classifica di un campionato complicato. Qualche infortunio, qualche episodio negativo… ed è difficile venirne fuori per i giovani, che hanno poco vissuto. Si è perso terreno».

Che cosa occorre? «Rispetto per la maglia che si porta e riuscire a metterci dentro quella cattiveria che il popolo bustocco apprezza… senso di unione e umiltà – continua Serafini – devono solo essere se stessi e mettere in campo i valori. Sono certo della risposta positiva della città, anche i pochi tifosi possono portare un numero più importante di seguaci per portare la squadra fuori da questa stagione e uscire dal campo a testa alta».

Brillano gli occhi di Gigi Sartirana, che sente tutto l’attaccamento per la Pro Patria e Busto, dove ha vissuto anni meravigliosi. Ha avuto tanto, perché tanto ha dato. E ora si rivolge ai ragazzi così: «Andate a vivere una partita difficile, vale una stagione.  Dove non si arriva con le gambe, si arriva con il cuore». Servono «cose semplici e tutto si risolve».

Quante volte durante l’anno i ragazzi del settore giovanile hanno ammirato i grandi e si sono sentiti spronati. Adesso ricambiano con l’entusiasmo di stagioni anche importanti, pensiamo alla Primavera 4, ma anche a quella miriade di tornei in cui i piccoli insieme hanno alzato una coppa. «Che questi risultati – dice Gambertoglio – siano uno sprone per la prima squadra. Bisogna stare vicini ai nostri ragazzi ed essere ottimisti. Se ci avessero detto all’inizio del campionato che oggi saremmo stati a 4 punti sui playout, avremmo sottoscritto a occhi chiusi».

Tutti una sola squadra, anzi – per usare le parole di Daniele De Grandis – una famiglia. Per cui la salvezza è la nostra Champions e poi si vedrà.

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Marilena Lualdi