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Busto Arsizio | 21 marzo 2023, 12:32

VIDEO E FOTO. L'immobile confiscato alla mafia ora dà speranza e lavoro

Inaugurata questa mattina, accanto agli appartamenti per ospitare cittadini in emergenza abitativa, l'Officina del Sapere con la San Vincenzo: «Così insieme alle aziende daremo la possibilità di formarsi e trovare un'occupazione». Il sindaco: «Grazie a questi angeli»

VIDEO E FOTO. L'immobile confiscato alla mafia ora dà speranza e lavoro

È l’inizio della primavera, ma soprattutto la giornata contro le mafie e in ricordo delle sue vittime:  Busto Arsizio la celebra così, inaugurando l’immobile confiscato alla criminalità organizzata di via Quintino Sella.

Un percorso non facile, ma che finalmente arriva alla conclusione- che significa poi nuova vita  grazie a uno dei punti di forza della città: il suo volontariato, con la San Vincenzo. Il negozio a piano terra - un tipo pizzeria - e i due locali al primo piano, sono stati ristrutturati dall’amministrazione comunale con un intervento affidato ad Agesp Attività Strumentali per 138mila euro, di cui 66mila dalla Regione.

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Casa, studio e lavoro

La giunta aveva deciso che avrebbero avuto finalità sociali e così è stato. Gli appartamenti sono già stati consegnati a un cittadino e a una famiglia in emergenza, adesso parte l’Officina del Sapere: attività legate alla formazione e all’educazione di giovani e adulti. Dando competenze e occasioni di rinascita. Importante la rete con le aziende, da Studio Tovaglieri ad Acquatechnik Group, arrivando all’azienda Roberto Grassi di Lonate. In questo modo ci sono corsi ad hoc per apprendere un lavoro.

Nel caso di Tovaglieri un corso di giardinaggio per dare pratica sulla manutenzione del verde, spendibile anche in progetti con l’ente pubblico. Poi il corso di italiano per stranieri, con il Cpia di Busto: sei computer permetteranno anche lezioni di informatica.

Angeli con un sogno

È risuonata spesso la parola “angeli”, ad esempio sulle labbra del sindaco Emanuele Antonelli: «Oggi è un giorno importante, un bene sequestrato dalla malavita torna in vita. Noi siamo a disposizione se ci fossero altre disponibilità sul territorio». Accanto a lui la presidente del consiglio comunale Laura Rogora e l’assessore ai Servizi sociali Paola Reguzzoni, che ha detto: «Finalmente, dopo un lungo, lungo percorso stiamo inaugurando lo spazio gentilmente assegnato dalla Tutela dei beni confiscati. Quando ho assunto la mia carica, ho sempre detto che il lavoro sarebbe stato il fulcro. Questo è uno dei primi passi, ma tanti altri progetti sono sul mio tavolo, per dare autonomia e dignità». Per la Regione era presente Gabriella Volpi che ha portato i saluti dell’assessore La Russa, e per l’Agenzia  Valerio Ronci.  

La San Vincenzo in campo - «una realtà di ispirazione cristiana»  ha ricordato monsignor Severino Pagani prima della benedizione - dunque, con la presidente Nadia Ziprandi, Maria Chiara Cremona e Silvana Marangoni che ha ribadito: «Siamo andati oltre l’attività tradizionale, per la verità piuttosto vivace, con questo progetto. Quando abbiamo visto il bando per l’assegnazione di questi locali, abbiamo voluto portare l’attenzione sul terzo settore come parte integrante del settore produttivo per promuovere un’integrazione e una coesione sociale a beneficio dell’intera comunità».

Lo grida il nome, Officina del Sapere: istruzione, appunto, ma anche il saper fare. E con un sogno: «Sì, ma l’ambizione di andare oltre i sogni, con la collaborazione del mondo del lavoro e delle istituzioni e lavorare per un cambiamento culturale e far crescere comunque la fiducia nei confronti della San Vincenzo, che genera anche un sostegno economico».

A Busto, del resto, la San Vincenzo è sempre stata innovativa. Lo ha ricordato anche con  la sua presenza Pinuccia Cagnoni: «Dal '47 partecipo alla San Vincenzo, quindi ne ho viste, e devo dire grazie ai Servii sociali, ho degli angeli custodi che mi aiutano».

Marilena Lualdi

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