La febbre della "Carmen", un segreto che viene da lontano e ancora più lontano conduce

Sold out, superata quota 600 biglietti, la febbre della "Carmen" corre a Busto Arsizio. Lo ha annunciato ieri l'architetto Daniele Geltrudi, durante la conferenza stampa di presentazione della festa del teatro. LEGGI QUI 

L'opera di Bizet, prodotta dal teatro Sociale Cajelli, conferma che in città la lirica sta trovando una sua irresistibile strada. Sembra facile, detta così, ma dietro c'è tanto, tantissimo lavoro, come racconta l'andamento precedente, ovvero quello della trilogia verdiana.

È chiaro, entusiasma che Baglioni faccia l'en plein, ancor prima che abbia scelto la sala di via Dante e Busto. Tuttavia, l'emozione non può che crescere quando accorrono a teatro gli spettatori che vogliono vivere un'esperienza scolpita in ogni dettaglio dal teatro stesso.

In questi giorni verso la tappa finale - domenica 19 marzo alle ore 16 - fervono i preparativi, si rincorrono le sensazioni, c'è grande attesa. Ma anche un senso di mistero da conservare, per stupire al momento giusto il pubblico. Molta riservatezza, ad esempio, sulla scenografia: Alice Benazzi si era già occupata di quella del Trovatore.

Ci sono anche gli istanti in cui respirare e scattarsi foto. Come quella che riunisce  Marco Beretta, Alberto Oliva, Max Jota, Erica Zulikha Benato, Eleonora Boaretto. Poi, i dietro le quinte: Alice, appunto, e l'architetto Daniele Geltrudi di Educarte, che fu lo scenografo di Delia Cajelli anni fa.

Questo, in fondo, il segreto di una Carmen - QUI - che freme per accogliere i bustocchi e non solo: viene da lontano e ancora più lontano conduce.