- 13 marzo 2023, 15:49

LE VOCI DEI TIFOSI. «Rivogliamo i nostri tigrotti, fuori la vostra grinta già nel derby»

Risuonano interrogativi e delusione, ma c'è anche chi ribadisce che conta restare nella categoria. E Gabriella che sgrida ma vuole tornare a distribuire caramelle ai gol della sua Pro Patria: «Datevi una mossa, io mercoledì sarò con voi come sempre»

Rivogliamo i nostri tigrotti. Perché hanno mostrato quanto possono fare, i “vecchi” – per lo più giovanissimi – e i nuovi, per non parlare di mister Vargas che con i suoi esperimenti ci ha anche consentito di raddrizzare qualche torto con la storia. Proprio per questo, quando non si palesano le qualità della squadra pur provata dalle assenze, si levano dubbi e paure tra la gente.

Rivogliamo i nostri tigrotti, lo gridano i tifosi della Pro Patria dopo la quarta sconfitta in una stagione che invece aveva visto il record di punti nel girone d’andata (31) dalla promozione in serie C. C’è chi è deluso, chi allarmato,  chi comunque fiducioso. Gli occhi sono puntati sul direttore sportivo Sandro Turotti, le cui parole come sempre sono state apprezzate.  E l'occasione per cacciare via le ombre risuona tra poche ore, nel derby con il Novara mercoledì alle 18 allo Speroni.

Ecco allora qualche commento raccolto tra i tifosi dopo l’insuccesso di Trieste.

C’è lo storico tifoso Giuseppe Solbiati, “il capitano”, fratello di Carlo (il Daghidaponta, alla cui memoria fu dedicato il torneo): «Oltre 60 anni di Pro Patria, anche se ora un poco da lontano ma comunque sempre attento mi fanno pensare male. Quattro sberle di seguito non capitano per caso: da dove cominciamo? Preparazione atletica, guida tecnica, motivazioni, spogliatoio spaccato o comunque non completamente in mano all'allenatore? Quello che può  saperlo più di tutti è Turotti  che per ora... attende segnali dalle prossime partite. Comunque situazione strana e assurda».

Giorgio Clerici ha visto la partita di Trieste al Pro Patria Club e scuote il capo: «Senza idee e senza gioco... basta vedere l’espulsione a fine partita».

Marco Grecchi riflette: «Penso che questa sia la nostra classifica, al netto delle continue assenze: ora non bisogna disperare e tornare a fare punti».

Maria Cristina Minio non sa è più triste o arrabbiata e ci sgrida sulle insufficienze alla difesa a Trieste: «Non sono  d'accordo. È mancato  il centrocampo… E poi atteggiamento totalmente passivo e anche dannoso. Vedi Angelo. O chi invece di andare a fine partita dagli ultras esce dal campo. Assunzione di responsabilità... un primo passo. Forse qualche cambio prima poteva giovare... ma io non sono il mister».  

Ancora, Gianmarco Magni la pensa così: «Troppa sicurezza, ci è andata bene fino adesso nonostante tante assenze e purtroppo le stiamo pagando caramente nel periodo decisivo dell'anno».

Marco Corà unisce alla riflessione un auspicio: «Speriamo che non si sia rotto il giocattolo e la grinta venga fuori mercoledì prossimo, forza ragazzi».

Chi la prende bene e guarda al lato positivo, cioè nonostante lo stop ai punti l’allineamento all’obiettivo, la salvezza per quanto non ancora matematica, è Renato Nicolis: «Quello che più importa è che la nostra Pro rimanga in categoria... ma quel che più conta è che la nostra presidentessa continui con la passione  che ha sempre dimostrato per la Pro e i suoi cittadini bustocchi. Per quanto riguarda il calcio questo è quello che offre adesso per la nostra Pro Patria e i suoi tifosi... sono vicino alla squadra e a tutto l'entourage della nostra amata squadra – e conclude - Il gioco del calcio è anche questo....se vinci sei un fenomeno, se perdi non sei all'altezza».

Ha sofferto moltissimo, Daniele De Grandis. Lui che – confessiamo – settimana scorsa ci ha rimproverato per aver assegnato un’insufficienza a Boffelli («Non ci sto»), a Trieste afferma che si è giocato male e «dobbiamo tornare ai livelli dell’anno scorso». Da tifosissimo, ha già voltato pagina però e si sta preparando al derby con il Novara mercoledì. Vuole vincere e si messaggia con l'amico Mauro.

Come specchio del fedelissimo tigrotto è Gabriella, nota anche perché quando segna la Pro Patria, distribuisce caramelle allo Speroni. La sua analisi: «Questa Pro non mi piace per niente. Non corre, si fa sempre anticipare, non attacca, passa sempre la palla dietro. Non si può su 12 punti fare 0 punti. Forza Pro, datti una mossa». Una ramanzina, dettata dalla passione per questi colori. Perché poi precisa subito: «Mercoledì ci sarò come sempre. Forza Pro».

Quel “come sempre” che speriamo scorra dentro le vene dei tigrotti. Non importa quanti saranno allo Speroni, importa che ci siano bustocchi e valligiani, pronti a rimproverare per amore e poi di nuovo lì, a spronare i ragazzi guidati da mister Vargas.

Ma. Lu.