Sul caso dell'archiviazione sul caso Metropol, l'albergo di Mosca che ha dato il nome all'indagine sulla presunta trattativa tra esponenti della Lega e uomini d'affari russi, ha voluto intervenire anche il Segretario Internazionale della Lega Giovani Davide Quadri, che ha voluto togliersi qualche sassolino dalla scarpa.
«L'archiviazione – dice Quadri in una nota – dimostra che quella storia sulle mazzette russe alla Lega era tutta una montatura di alcuni giornalisti che si sono scatenati per provare ad affossare Salvini e la Lega. Insieme all'onorevole Crippa, in qualità di Segretario Esteri della Lega Giovani, ho preso parte anche io alla delegazione che ha poi firmato il documento di amicizia con Russia Unita e leggere da alcuni media ben politicamente schierati finte ricostruzioni, falsi reportage su presunte tangenti e ascoltare servizi che ci descrivevano come dei corrotti è stata una cosa vergognosa durata fin troppi anni. Ma finalmente la verità è stata accertata e di rubli nemmeno la traccia; anzi nessuna traccia nemmeno di scambi o favori tra Mosca e Salvini o tra Mosca e la Lega. Non c'erano e non ci sono mai stati».
Quadri è un fiume in piena: «l'indagine è scattata guarda caso, quando la Lega non solo era al governo ma aveva appena stravinto le elezioni europee. Da quel momento le testate della sinistra hanno iniziato una martellante campagna contro di noi, insieme ai politici della sinistra che in ogni dove andavano a parlare di rubli inesistenti nelle casse della Lega.
Anche durante l'ultima campagna elettorale qualche leader della sinistra è stato particolarmente loquace raccontando di presunti rapporti e fondi di Putin al nostro partito. Stranamente ora stanno in silenzio. Avranno perso la voce?».
E conclude «con mazzette, favori e scambi, la Lega non c'entra nulla. I soldi sono stati invece trovati proprio nelle tasche di quella parte politica che per anni ci ha tacciato di essere al soldo di Mosca e che ora si trova con le valigette piene dei soldi del Qatar».