Che ci azzecca Antonín Dvorák, compositore boemo amico di Brahms con il pianoforte di Scott Joplin o la chitarra di Lee Hooker? Lo spiega in un libro, con argomentatissime tesi, uno dei migliori giovani jazzisti italiani, il pianista Danilo Blaiotta, cresciuto in Valcuvia a Casalzuigno e ora protagonista sui palcoscenici non soltanto italiani.
“Il Jazz e l’Europa - Antonín Dvorák un boemo a New York” è il titolo del volumetto, primo di una serie e interamente manufatto, pubblicato da GaEle Edizioni di Cuvio in 97 copie numerate, con la prefazione di Marco Gatto, saggista e musicologo, e i disegni dell’illustratrice e restauratrice romana Aurora Parrella, che sarà presentato domenica 15 gennaio, alle ore 18, al Teatro comunale di Cuvio, in via Vittorio Veneto 14.
L’autore, nato nel 1987, dialogherà con il giornalista Mario Chiodetti e gli editori, ed eseguirà alcuni brani al pianoforte, mostrando le influenze esercitate dalla musica popolare dei nativi americani sulle composizioni di Dvorák, quando il musicista era stato invitato a dirigere il Conservatorio di New York tra il 1892 e il 1895.
Danilo Blaiotta è pianista, tastierista e compositore, ma anche un ottimo divulgatore che collabora con Radio 1 della Rai e Radio Vaticana con trasmissioni dedicate alla storia del jazz, ha insegnato al Conservatorio di Trieste ed è direttore artistico di diverse stagioni musicali. Formatosi come pianista classico, allievo tra gli altri di Aldo Ciccolini, svolta verso il jazz nel 2011, con gli studi fatti a Siena Jazz con Kerry Werner e John Taylor, e le collaborazioni musicali con artisti quali Logan Richardson, Tommy Crane, Claudio Fasoli, Fabrizio Bosso e Gegé Munari. Blaiotta ha inciso oltre 20 dischi da leader e da sideman per importanti etichette del settore.
Nel libro Danilo, dopo aver descritto il contesto musicale americano nel XIX secolo, con il musical, gli spiritual nati dai canti degli schiavi e il ragtime, spiega come Dvorák abbia attinto anche alla musica dei neri americani, come per esempio nel Quartetto per archi n. 12 in fa maggiore, denominato “Americano”. Oltre a questo capolavoro, Blaiotta analizza la celeberrima Sinfonia n. 9 op. 95 “Dal Nuovo Mondo”, in cui appaiono temi degli indiani d’America, e l’Humoresque op. 101 n. 7 per pianoforte.
Prima che a Cuvio, “Il Jazz e l’Europa - Antonín Dvorák un boemo a New York” verrà presentato giovedì 12 gennaio alla Biblioteca Vaccheria Nardi di Roma, alla presenza del critico de “La Repubblica” Ernesto Assante, del giornalista di Radio Vaticana Luigi Picardi, della cantante e attrice Eleonora Tosto e dell’editrice di GaEle Maria Elena Danelli.