Storie - 08 gennaio 2023, 22:38

L'IMMAGINE. Le feste che si spengono, la luce che rimane e quell'attesa che si rinnova

Il post di congedo della mostra presepi di Marnate ci riaccende nostalgia e speranza dopo le festività finalmente rivissute insieme in provincia. E il prossimo Natale brilla un numero: 800, sapete perché?

La foto del gruppo Presepi di Marnate

Fanno fatica a spegnersi le luci di queste festività ritrovate, nel senso che sono state vissute più pienamente insieme dopo gli anni critici della pandemia. Molti hanno subito provveduto a togliere i simboli del Natale dopo l'Epifania, qualcuno terrà duro a seconda delle proprie tradizioni. A Busto Arsizio c'è ancora si ricorda il monito: il presepe, si smonta dopo Sant'Antonio, quindi successivamente al 17 gennaio. A Marnate c'è chi opta per attendere Sant'Ilario, il patrono, tra pochi giorni.

Ma proprio a Marnate cattura l'attenzione questa fotografia, postata dal Gruppo Presepi sui social. La chiesa di piazza IV Novembre che ha ospitato la mostra frutto di tanta cura e passione, si congeda da tutte quelle opere realizzate. Ciascuna con il proprio messaggio, il proprio significato, tutte con la stessa dedizione. 

Racconta Lorenzo Pisani, tra i promotori: «Come ogni anno da questi 21 anni una lacrima ci è scesa… grazie a tutti!!! Ci vediamo a dicembre per gli 800 anni e per la nostra 22esima mostra». Ottocento anni, sono quelli che racconteranno l'intera storia del presepe grazie a San Francesco. Nella foto l'ultimo sguardo, in cui si legge quella nostalgia che già si fa strada. Uno dei sentimenti che accompagnano la fine delle feste, ma che si colora anche di speranza Perché quelle feste hanno scritto un altro capitolo nella vita di ciascuno, da rileggere con un sorriso o una lacrima un giorno. Nel caso del Gruppo Presepi, ad esempio, righe importanti sono state scritte con l'attività tenuta per i detenuti della casa circondariale di Busto Arsizio e don David Maria Riboldi.

In quell'immagine, è racchiuso proprio tutto: le feste che si spengono, la luce che rimane e un'attesa che si rinnova.

 

Marilena Lualdi