Altre due aste pubbliche al cimitero principale di Busto Arsizio per tentare di vendere cappelle storiche rimaste inutilizzate. Ma con poche speranze, ammette l'assessore Mario Cislaghi: i costi sono alti - si tratta di strutture grandi - ed è cambiato il culto dei morti.
«L'ultima asta, avvenuta al camposanto di Sacconago - spiega - è andata deserta». Questioni che costituiranno spunto di riflessione tra le tante da mettere a fuoco nel nuovo piano cimiteriale. Mentre l'altro passo, già inserito in bilancio, riguarda un aspetto molto sentito: la videosorveglianza, per cercare di mettere un freno ai furti.
Ma vediamo queste ultime due aste. Una riguarda una cappella che supera i 205mila euro. La stima sommaria del solo fabbricato effettuata dal gestore Agesp A.S. srl è pari a 112.277 euro, poi altri 38.940 per l'area nuda. Poi ci sono i 18 loculi epigei - ovvero fuori terra - con ingresso laterale muro lungo. Ciascuno costa 3mila euro, per cui si arriva a 54mila euro. Risultato, l'importo a base d’asta: 205.217,00 euro. Oltre agli oneri e spese di registrazione. Non solo: «I costi degli interventi di restauro e risanamento conservativo e ogni altra spesa inerente e/o conseguente all’atto di concessione sono a carico del concessionario».
Altra cappella all'asta, 66.409 euro: 34mila per il fabbricato, 20mila per l'area nuda, 12mila i loculi.
Oltre alle cifre e alla grandezza, va considerato che se sono strutture storiche, non è facile intervenire e cambiare. E siccome su questa terra niente è per sempre, l'assegnazione durerà per 33 anni.
Comunque, le aste si terranno a marzo e le cappelle sono visitabili «previo accordo con l’Amministrazione Comunale, da concordarsi al numero 0331.390.244 o a mezzo pec protocollo@comune.bustoarsizio.va.legalmail.it o tramite mail servizi.cimiteriali@comune.bustoarsizio.va.it».