Busto Arsizio - 20 dicembre 2022, 19:51

«Ciao Rino "Orca Balèna", sapevi volere bene a tutti. La tua prima scrivania a 88 anni per distribuire i palloni»

A Busto Arsizio Sant'Edoardo saluta Rino Resmini, scomparso a 96 anni: una vita per la parrocchia, per i giovani e gli anziani: «A novant'anni gli abbiamo fatto la festa con i fuochi d'artificio. Trasformava la fede in servizio»

Rino Resmini in una foto nel suo amato oratorio

Il Rino, anzi “Orca Balèna” come lo chiamavano tutti in omaggio alla simpatica espressione da lui spesso calata. Quello che si è preso cura dei giovani di Sant’Edoardo come degli anziani, che la sua prima scrivania l’ha avuta 88 anni, all’oratorio, per distribuire palloni. Quello che si è presentato all’ultima festa patronale in carrozzina, perché non poteva mancare.

Rino Gaetano Resmini se n'è andato così, a 96 anni, a trascorrere il suo primo Natale in cielo. 

Un riferimento, per ogni generazione. Nato a Lonate Pozzolo nel ’26, quando questa parrocchia di Busto Arsizio non c’era ancora: doveva sorgere con la mobilitazione di don Ambrogio Gianotti. Rino è stato un cardine, di quelli veri, che non fanno nulla per mettersi in mostra: fanno e basta. E fanno funzionare le cose

Un motore di umiltà e di fede, a cui Sant’Edoardo dirà addio giovedì 22 dicembre alle ore 14. «Lui era una persona di fede, capace di trasformarsi in umanità che parla con tutti – ricorda il parroco don Antonio Corvi – Sapeva organizzare le cose più complicate della vita parrocchiale, dai pellegrinaggi ad altre iniziative, si metteva al servizio per distribuire i palloni o si vestiva d’angelo per chiamare i bimbi alla Novena. Trasformava la sua fede in servizio, per ogni fascia d’età. Sapeva voler bene».  

La sua parrocchia era sempre nel cuore e all’ultima festa patronale lo scorso ottobre, in un giorno freddo in cui si erano anche dovuti cancellare degli eventi, Rino Resmini è arrivato in carrozzina.  

Lo ricorda con affetto anche il presidente dell’Ardor Alessandro Meraviglia: «Era chiamato l’angelo dell’oratorio, ha sempre fatto tantissime cose, una persona attiva, animatore al centro Serenità».

Sempre pronto ad aiutare, a darsi da fare, e così si presentò a 88 anni dall’allora coadiutore don Stefano Borri con un desiderio. O meglio, una voglia matta – racconta il sacerdote – di dare una mano all’oratorio, allora ecco che gli viene affidato un compito: «Gli ho messo lì una scrivania e una panchetta e si è messo a distribuire i palloni. Lui non aveva mai avuto una scrivania ed era felicissimo». Per i ragazzi un volto solare, un amico: «Per i suoi novant’anni gli abbiamo fatto la festa di compleanno con i fuochi d’artificio. Un uomo di grandissima fede. Se non è in Paradiso lui – dice don Stefano – non c’è nessuno».

Su Rino, tutti sapevano di poter contare. Tanti ricordi, oggi non dolorosi ma carichi di gratitudine, si fondono nelle immagini che ciascuno si porta nel cuore e che fanno dunque anche sorridere in questo momento di addio. Come una scena recente che ricorda don Antonio: «Un ragazzino musulmano è entrato all’oratorio e ha chiesto “Dov’è Orca Nalèna?"».

Marilena Lualdi