«Mi candido a diventare il segretario provinciale della nostra grande comunità militante: la Lega, la nostra Lega, la nostra Lega, l’unica bandiera per cui ha senso lottare, oggi come trent’anni fa. Insieme. Uniti. Nessuno si illuda di poter farcela da solo: la Lega è forte solo quando è squadra e la storia ce lo ha insegnato». Annuncio, come di consueto social, di Andrea Cassani, sindaco di Gallarate, da una vita in politica. Una passionaccia, come si dice, che lo ha portato ad ascoltare i leader storici del partito (i leghisti preferivano la definizione “movimento”) fin da bambino: risale a pochi giorni fa la ripubblicazione di una foto che lo ritrae, giovanissimo, mentre ascolta Umberto Bossi, con Roberto Maroni a un metro di distanza.
«Mi candido per unire – prosegue Cassani, che in un video ricorda la militanza nei “Giovani padani” – per coordinare, difendere il lavoro e l’orgoglio di noi militanti. Per costruire finalmente un progetto che parta dalla base del movimento, con tutte le sue sensibilità che sono la nostra ricchezza più preziosa. Non le correnti, non le cricche, ma le idee e il confronti tra i militanti nelle sezioni. Non mi propongo come l’uomo di una corrente o di un’associazione, mi propongo come un leghista, sostenuto dai militanti leghisti».
Correnti: la Lega è allergica ma non è del tutto immune... Si vedrà, intanto il primo cittadino si definisce «…uomo che pensa al nord ma lo dimostra con le politiche quotidiane, da sindaco, non con la teoria del politicante non eletto o del politologo da salotto. La mia libertà di pensiero e la consapevolezza dei miei mezzi mi portano a cercare il vostro consenso in modo propositivo, parlando di ciò che vorrei fare (e faremo) e non una campagna denigratoria criticando gli altri. Non le “solite menate”, ma il lavoro sul territorio, gazebo per gazebo, mozione per mozione, persona per persona. Impegno, ascolto, competenza e meritocrazia: da qui parte il rilancio della segreteria provinciale. Rimbocchiamoci le maniche! È il momento di ricostruire il nostro progetto politico».
Immancabile frecciata agli avversari politici: «Le divisioni lasciamole alla sinistra. Noi siamo la Lega, torniamo a fare la Lega». «Ci sono momenti in cui non ti puoi tirare indietro» afferma, di nuovo in video, reclamando l’autorità conquistata sul campo e i suoi 39 anni. Lui, Cassani, va avanti: volata lanciata.