«Oggi è un giorno felice, la pandemia si è abbattuta con violenza sul mondo della cultura e sul teatro in particolare. Fino a qualche tempo fa non avremmo scommesso sul fatto di riuscire a ritrovarci tutti, di nuovo, per presentare il cartellone della stagione teatrale cittadina».
Queste le parole con cui la vicesindaco e assessore Manuela Maffioli ha introdotto giovedì 3 novembre, insieme a Marco Bianchi, Cetti Fava, Giovanni Russo e Danilo Menato, la nuova stagione di BA Teatro. Al suo interno più di cinquanta appuntamenti che si svolgeranno in sei degli otto teatri di Busto Arsizio.
Commedie, tragedie, musical, opere classiche, spettacoli in lingua, rappresentazioni contemporanee, compagnie emergenti, formazioni più conosciute; tutto questo e molto altro ancora sarà offerto nei prossimi sei mesi ai cittadini di Busto e dei paesi limitrofi, in una stagione teatrale che, nonostante le difficoltà dell’ultimo triennio, è stata in grado di fare il suo ritorno in grande stile.
«A Busto ci sono ben otto teatri – ha commentato la vicesindaco – ognuno con la sua unicità e le sue caratteristiche peculiari; ho avuto paura che non tutti riuscissero a riaprire dopo quanto successo.
La chiusura anche solo di una sala avrebbe rappresentato una grande perdita per l’intera città, che avrebbe perso non solo uno degli aspetti culturali che contribuiscono a rendere Busto quella che è, ma anche uno dei presidi contro il degrado che da sempre sono dei capisaldi dei nostri quartieri.
Grazie agli operatori culturali e ai tantissimi volontari, che hanno saputo attraversare il mare in tempesta della pandemia tenendo saldo il timone e avendo chiara la rotta, questo non è successo».
Non solo tutti i teatri di Busto sono riusciti a riaprire le porte, ma rispetto all’ultima stagione uno in più ha deciso di partecipare, portando il numero delle sale in cartellone da cinque a sei; nei prossimi mesi, dunque, ogni settimana il pubblico avrà numerose occasioni per ammirare spettacoli nuovi e interessanti.
«Spero che sempre più persone decidano di cogliere queste occasioni – ha sottolineato Manuela Maffioli – perché l’amministrazione, gli operatori e gli sponsor hanno fatto tutto il possibile per far ripartire la cultura; adesso è il turno degli spettatori, senza la loro presenza in sala, infatti, tutto questo rischia di essere vano».
A far parte del cartellone cittadino sono il teatro Lux, il Teatro San Giovanni Bosco e il Teatro Manzoni, la cui stagione è per antonomasia quella drammaturgica della città; quest’anno, al consueto abbonamento per gli spettacoli più conosciuti ha deciso di affiancare una rassegna composta dai lavori di formazioni meno note ma ugualmente valide.
Spazio Teatro, invece, farà il suo ritorno con gli spettacoli in lingua originale, indirizzati in gran parte ai più giovani, che prima di partire per il tour nelle varie città italiane esordiranno sul palco di via Galvani.
Il Teatro Fratello Sole come sempre non tradirà la sua natura comunitaria, offrendo accanto alle opere teatrali, che saranno in gran parte definite nel 2023, anche il tradizionale cineforum e una serie di incontri con personaggi di alto livello.
Per questa stagione, infine, il Teatro Sociale Delia Cajelli regalerà alla città rappresentazioni di generi anche molti diversi tra loro, che si propongono di incontrare i gusti di giovani e meno giovani, senza però dimenticare alcuni dei temi che da sempre fanno parte del suo DNA, come ad esempio le opere di Pirandello.