Atmosfera coinvolgente, appassionante, nuova. E apprezzatissima. Nel pomeriggio di domenica 23 ottobre al teatro Sociale "Delia Cajelli" a Busto Arsizio l’esibizione di tre big del panorama mondiale della lirica ha davvero strabiliato tutti.
A dare il meglio di sé sul palcoscenico di piazza Plebiscito, nomi di spicco a partire dal baritono Cesare Kwon che si è fatto interprete di uno spartito del McBeth, Il Trovatore, La forza del destino di Verdi alla soprano Sara Cortellezzis, fresca vincitrice del Concorso verdiano di Busseto che ha spiegato la sua brillante voce nel Don Giovanni di Mozart, La Rondine e La Boheme di Puccini e La Traviata di Verdi e al tenore interprete acclamato nei più famosi teatri del mondo Aquiles Machado che ha ben intonato partiture di Verdi, il Carmen di Bizet, I Pagliacci di Leoncavallo. Apprezzatissimo il duo soprano-tenore sulle note dell’Otello di Verdi.
GUARDA IL VIDEO
Sono state esibizioni impeccabili, performance di alta classe che inevitabilmente hanno inondato di applausi la sala del Delia Cajelli.
A fare da fil rouge l’attore Ettore Bassi con la narrazione di pagine segrete e anche di notevole attualità che hanno svelato Giuseppe Verdi. Ad accompagnare le performance, sedeva al pianoforte il direttore artistico Marco Beretta. Regista, Alberto Oliva.
Peccato che la sala poteva contare qualche aficionado in più, ma le due ore di spettacolo non potevano offrire di meglio per gli appassionati di lirica. Oltre duecento i biglietti staccati, ma ad incoraggiare il pubblico bustese ci ha pensato la vicesindaco Manuela Maffioli: in primis ha voluto ringraziare il team del teatro Sociale, «una grande famiglia – ha affermato - che ha deciso di riportare il teatro Sociale a una storia che gli appartiene. La lirica faceva parte di questo spazio e sta tornando prepotentemente ad abitarlo».
D’obbligo il richiamo all’iniziativa del giorno precedente che ha visto un tour con frammenti d’opera per la città. «Lo abbiamo fatto cercando di raggiungere tre scopi: avvicinare la lirica a un pubblico che non l’avrebbe ancora intercettata, portare bellezza in città e non solo nei soliti spazi molto frequentati, ma anche nei quartieri. Un progetto ideale ma concreto quello che stiamo realizzando, come abbiamo fatto con il Busto Folk: portare la cultura al di fuori dei luoghi deputati, perché possa incontrare nuove sensibilità, crearsi nuovi affiliati».
GUARDA I VIDEO
Laura Vignati