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| 16 ottobre 2022, 19:09

Due schiaffi e la Pro Patria barcolla. Si risveglia in dieci e spinta dai suoi mille, ma finisce 1-2

Il Trento rinvigorito dal cambio mister e aiutato dalle scelte arbitrali va in vantaggio, i tigrotti reagiscono e vanno vicino al gol con Bertoni, poi il bis di Belcastro. Nella ripresa cambi salutari, ma Sportelli viene espulso: segna Ndrecka il gol dell'orgoglio, migliore in campo con Ferri. Prima Piu e poi Castelli vicini al pari

Due schiaffi e la Pro Patria barcolla. Si risveglia in dieci e spinta dai suoi mille, ma finisce 1-2

Un’ingiustizia, la rete subìta sotto gli occhi di un pubblico oltretutto ragazzino che finalmente sfonda quota mille. Una colpa, quella di beccarsi una rete quasi fotocopia venti minuti dopo. Ma Pro Patria-Trento non può finire così con questo doppio schiaffo: proprio quando i tigrotti restano in dieci, spinti dai ragazzi dei popolari coperti che urlano a squarciagola, riescono almeno a mandare una fiammata .  

La partita 

Il primo gol inferto dal Trento atterrando platealmente il difensore tigrotto disorienta la Pro Patria: dal 7’ quasi tutti i tigrotti sembrano perdere la lucidità a tratti. Il bis di Belcastro al 27’ è una colpa collettiva, anche perché era stato confezionato sulla falsariga di quello precedente da Bocalon.

L’effetto nuovo mister si è certo avvertito negli ospiti, ma la partita era iniziata con un Ndrecka – una delle poche certezze costanti in tutta la partita – che aveva subito sprigionato fiamme tigrotte sotto gli occhi di un pubblico rigenerato. È durato poco  perché al 7’ avviene una scena inguardabile: Boffelli viene mandato a terra, il guardalinee non fa una piega  e in compenso il Trento con Bocalon-Belcastro va in rete.

Un’ingiustizia, che potrebbe avere due effetti opposti, ma sembra prevalere il disorientamento: la reazione si fa sentire soprattutto dalla coppia Ndrecka-Ferri con un’intesa impeccabile che rappresenta una delle poche luci in una serata buia. Il primo esibisce una personalità rassicurante, scavando, gestendo, provando a tirare anche direttamente in porta. Il secondo non è meno lucido e si destreggia anche con le rudi maniere degli avversari, su cui la terna arbitrale non manda minimamente segnali di attenzione.

Al 25’ è Bertoni a sferrare il tiro che va vicinissimo a raddrizzare il torto. Invece, la beffa arriva al 27’ ancora con Belcastro. A quel punto Vargas non interviene, ma la squadra non riesce a risalire la china con quell'assetto. Si riprende allora con tre cambi per rinvigorire l’attacco. Bertoni è sostituito da Gavioli, entrano poi Stanzani e Castelli al posto di Perotti e Chakir.

Già al primo minuto del secondo tempo la Pro arriva vicinissima alla porta, ma il Trento sembra ripigliare subito l’azione: immediatamente disilluso, con un tentativo di Gavioli e un tiro di Piu. Ma bisogna prestare estrema tentazione, per due volte nel giro di una manciata di minuti i trentini invertono la rotta e in un caso provvidenziale è Del Favero. Fa sperare il corner al 10’ che batte Stanzani, è rete che però viene annullata per fuorigioco. Il peggio deve arrivare al 15 del secondo tempo, quando Sportelli trattiene l’avversario per la maglia e viene espulso: punta alla punizione perfetta Galazzini, ma non ha fatto i conti con Del Favero che c’è e devia. Mattia chiarisce ulteriormente le idee afferrando direttamente la palla dal corner.

I tigrotti ripartono a testa bassa, bloccati ancora una volta senza troppi complimenti dagli avversari sotto i popolari coperti.

Al 72’ com’è giusto, viene da dire, è proprio Ndrecka che “grida” il gol con il suo sinistro carico e preciso. Lo stadio si infiamma, specialmente quando gli avversari restano ostinatamente a terra. All’83’ è Piu a poter agguantare il pareggio, Marchegiani però sventa. Vargas sostituisce prima Saporetti con Vaghi, poi  Piu con Citterio.

Castelli, al 41’: corsa matta e speratissima con un destro angolato da urlo. Ma niente, porta stregata. In compenso un altro trentino resta a terra e fa perdere altro tempo. Strategia portata avanti per il resto della partita in modo estenuante.  È così che finisce 1-2 nonostante gli sforzi incessanti dei tigrotti. I trentini sembrano birilli e ci vuole una vita a rialzarsi senza che scattino provvedimenti. Persino i sei minuti di recupero vedono le azioni molto contenute: il resto della scena scorre a terra.

Sul podio

Ndrecka: avanza, pretende la palla, si infuria eppure è gelido come serve. Spettacolare e che gol.

Ferri: maturità spaziale e anche maggiore cattiveria di quella che il suo garbo in genere gli fa esprimere.

Il pubblico: supporter fondamentale, in crescendo. unico. Con la speranza fortissima che unico non rimanga.

PRO PATRIA – TRENTO  1-2 (0-2) 

PRO PATRIA: Del Favero, Ndrecka, Saporetti (81’ Vaghi), Sportelli (espulso al 61'), Nicco, Boffelli, Bertoni (al 46’ Gavioli), Perotti (46’ Stanzani), Ferri, Chakir (46’ Castelli), Piu (Citterio 85’). A disposizione: Mangano, Vaghi, Stanzani, Fietta, Citterio, Piran, Gavioli, Castelli. Allenatore Vargas.

TRENTO: Marchegiani, Fabri, Trainotti, Damian, Ferri, Belcastro (Ballarini al 72’), Garcia Tena, Cittadino, Galazzini, Bocalon, Brighenti (Ianesi al 72’). A disposizione: Tommasi, Ruffo, Mihai, Matteucci, Ballarini, Dalla Francesca, Ianesi, Scirè, Benedetti. Allenatore Tedino. 

 

 

Marilena Lualdi

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