Ripartire subito, dopo una vittoria rigenerante come quella in rimonta contro la Pro Vercelli. La Coppa chiama e Giulio Mangano risponde in sala stampa, oltre che in campo domani alle 18 allo Speroni: è lui a parlare nella conferenza prepartita, e non Vargas, per coerenza con la filosofia della Pro Patria come ricorda il responsabile della comunicazione Nicolò Ramella: dare a ogni tigrotto il suo posto in campo e anche sotto i riflettori.
Del resto, Mangano è portiere ma anche motivatore, l’ultrà della squadra come si è sempre detto. Ecco, allora da motivatore prima di tutto ci sa dare la spiegazione di quanto sia accaduto nei febbrili minuti finali allo Speroni, prima di tutto? «La partita si era messa al male, poi quel calcio d’angolo, abbiamo pareggiato». Si poteva tranquillizzare la squadra - continua - ma non si è fermata, voleva di più: «Ormai non ce l’immaginavamo più, ma ci abbiamo creduto. Siamo stati bravi e la fortuna o la sfortuna non vengono per caso… dipende anche se la fai girare dalla tua parte».
Allora sotto con la Coppa e contro l’Albinoleffe, in questo campionato più blando finora. Ma che l’anno scorso accolse i tigrotti con i muscoli nel suo nuovo stadio e dovette contenere la propria esaltazione. «Penso che la classifica conti fino a un certo punto con una partita di coppa, magari ci saranno giocatori diversi anche per loro – dice Mangano – Le settimane con i mercoledì sono belle… un giocatore vive per le partite, non per gli allenamenti. Quindi speriamo di passare il turno e giocarne altre, di Coppa.
Il rapporto con Del Favero, fresco di premio "giocatore del mese"? «È una brava persona – assicura – mi trovo bene. È partito bene, da titolare. Io ho giocato nella partita contro il Mantova, spero di fare una bella prestazione domani e di far sapere che ci sono». Anche davanti ai tifosi, che chiama allo Speroni: «Sarà una bella partita».