Ritrovarsi dopo tre anni, con un fuoco visibile specchio di quello che arde dentro: l'amicizia, la fede, la voglia di stare insieme. La fiaccolata della parrocchia e dell'oratorio di San Giuseppe a Busto Arsizio è stata un'altra occasione di riprendere le consuetudini, quelle ricche di energia e desiderio di futuro.
Ecco perché si respirava l'emozione tra i partecipanti, grandi e piccini. Perché sì, anche i più piccoli sono stati coinvolti e chi non poteva affrontare tutti i chilometri da Ornavasso ha avuto la chance di fare la "fiaccolina", l'ultimo pezzo arrivati in città.
Un momento emozionante, assicura Mario Cislaghi per gli Amici di San Giuseppe, in memoria di don Claudio Oriani - LEGGI QUI - «ma anche dedicato a tutti noi, perché abbiamo ripreso a stare tra la gente. La festa di San Giuseppe, ora la fiaccolata, e abbiamo tanti progetti».
Quindi tutti a Malesco per condividere una bella serata insieme, poi al santuario della Madonna del Boden a Ornavasso, dove il sacerdote ha donato una borraccio con la figura di Maria. La partenza alle nove e mezzo, per le sette di sera si era giunti a Busto Arsizio. Un quarantina in corsa, una ventina i volontari, maglietta speciale offerta dal San Carlo Istituto clinico.
Ad attenderli, impegnato nelle celebrazioni a Busto, don Giuseppe Tedesco. Dall'oratorio si pregustava l'ultima tappa: «Alle 19 arriveranno in oratorio i ragazzi e le ragazze della fiaccolata. Aspettiamoli e accogliamoli tutti con gioia. Per i più piccoli e chi non è potuto andare oggi alle 15 in oratorio ritrovo per la “fiaccolina” che si riunirà ai più grandi per un arrivo tutti insieme».
Le ultime due magiche parole: tutti insieme. La comunità di San Giuseppe se le tiene strette, adesso non ci si ferma più.
Ma. Lu.